Federica oggi è la vicepresidente della cooperativa sociale Il Ce.Sto che, fin dalla sua nascita alla fine degli Anni Settanta, ha sempre avuto come obiettivo quello di occuparsi dei bambini e delle famiglie del Centro storico di Genova, andando ad alleviare e, laddove possibile, superare situazioni di degrado.

Col tempo questa realtà è cresciuta: da quando a occuparsene era un piccolo gruppo di volontari, oggi le cose sono cambiate in un modo che nemmeno loro, forse, si sarebbero aspettati.
Se in principio l’obiettivo del Ce.Sto era quello di prendersi a carico le persone dimenticate della città, a partire dal 2011 si verifica una svolta: se da un lato inizia a muoversi nell’ambito dell’accoglienza e dell’integrazione dei migranti, settore dove ancora oggi è presente e attivo, dall’altro avviene un incontro significativo. I bambini del centro, spesso venivano portati a passare del tempo all’interno dei Giardini Luzzati, un’oasi pulita, nel centro della città, ma che all’epoca era poco valorizzata. A gestirli, infatti, era I.P.A. (International Police Association) che, non avendo le competenze socio-educative necessarie per tessere relazioni in un territorio come quello del centro storico, mancava di un approccio efficace per raggiungere l’iniziale obiettivo del bando, ovvero far nascere in quel luogo uno spazio frequentato e vivo.
Tuttavia, la responsabile del bar all’interno dei giardini era la madre di uno dei bambini che frequentava il centro e a dicembre 2011 chiese a Federica di proporre alla cooperativa la gestione dello spazio Luzzati, così da avere l’opportunità di mostrare un nuovo approccio di gestione degli spazi alla città intera. Dopo qualche prima resistenza da parte dell’associazione dei poliziotti, si riesce a trovare un accordo e così un gruppo di volontari si prende a carico la gestione del bar e dello spazio ad esso legato.
La parola d’ordine che deve accompagnare questa unione è rigenerazione. L’obiettivo è quello di dare una nuova vita a quella zona della città. E allora uno spazio come i Luzzati, lontano dalla strada ma al centro della vita, può davvero diventare un simbolo di rinascita.

Il percorso non è stato facile. Sono stati fatti dei compromessi, le persone si sono dovute abituare a questo cambiamento. I genovesi sanno essere anche estremamente chiusi e restii ad accettare qualcosa che irrompe con prepotenza nelle loro abitudini.
E i Giardini lo hanno fatto, portando in scena uno spazio comune, nel vero senso del termine, un luogo fatto da e per la gente, dove è possibile vedere allo stesso tempo, senza che il quadro sembri falso, ragazzi, famiglie, sconosciuti, tutti insieme per il semplice piacere di esserci.
Sono due i momenti che Federica ricorda come fondamentali per la storia dei Luzzati. Il primo è il concerto che Frankie hi-nrg mc ha tenuto sul palco dei giardini nel 2017.

E l’importanza non è dovuta tanto a quelle duemilacinquecento persone riunite lì a godersi la festa, non solo almeno. Il ricordo più bello è l’incredibile umanità che Francesco Di Gesù, l’uomo prima dell’artista, ha saputo dimostrare nei confronti dell’associazione e delle persone che le danno vita, capendone la vera essenza e finendo per diventare parte anche lui della loro storia.
L’altro è avvenuto pochi mesi fa, durante la pandemia, quando con un semplice messaggio che recitava ‘ci siamo e siamo aperti’ i Giardini si sono popolati di ragazzi e ragazze che, con la ‘scusa’ di studiare, si sono trovati tra i tavoli colorati dei Giardini, per ricordarsi che, nonostante tutto, la vita, quella vera, insieme agli altri, in qualche modo continua.

E così anche il dolore sa trasformarsi in rinascita.
Francesco Castiglioni