Il gabinetto spaziale a misura di donna

Il 20 luglio 1969 Buzz Aldrin, secondo essere umano ad aver messo piede sul territorio lunare, fece la cosa più terrena di tutte: la pipì. Nei successivi sessant’anni dal primo viaggio spaziale, la NASA ha perfezionato anche i gabinetti spaziali.

Il 2 ottobre 2020, in Virginia, è partito nella capsula Cygnus il nuovo modello di gabinetto spaziale, l’Universal Waste Management System (UWMS), che sarà testato dagli astronauti nella Stazione Spaziale Internazionale (ISS). Progettato in sei anni e con un costo di 23 milioni di dollari, è più piccolo (65%) e più leggero (40%) rispetto al modello precedente. I tubi in titanio sono pensati per resistere all’acido che si usa per trattare l’urina, che poi viene riciclata e trasformata in acqua potabile. 

I water installati attualmente nella ISS sono formati da un tubo che termina con un imbuto per fare pipì e da una seduta con un buco aspirante, fondamentale per risolvere il problema del galleggiamento in un ambiente senza gravità. Il meccanismo è complesso sia per gli uomini sia per le donne: se l’imbuto è avvicinato troppo al corpo, la pipì si raccoglie in alto e, se si perde il contatto con il sedile, le feci possono sfuggire. 

Non sono passaggi semplici, tanto che gli astronauti imparano a usare il gabinetto nella struttura di Houston, che riproduce una stazione spaziale sul fondo di una piscina. L’operazione però è più complicata per le donne che, come spiega il comunicato della NASA, effettuano la ‘dual ops, doppia operazione, ovvero necessitano di una seduta per poter andare in bagno.
Ed è per questo che il nuovo sistema UWMS non solo è il più costoso gabinetto dell’universo, ma anche un segnale di cambiamento: è stato progettato tenendo conto dell’anatomia femminile. Il dispositivo ha infatti imbuto e sedile assemblati nello stesso sistema, così da avere un’unica seduta. 

Si respira quindi aria nuova nel programma spaziale americano, che per i primi decenni di attività aveva spedito nello spazio solo uomini. Oggi la NASA sta progettando di mandare per la prima volta una donna sulla Luna, che molto probabilmente potrà usare un gabinetto di ultima generazione e rivoluzionario per la parità di genere.

Marta Schiavone

© Credit immagini; link + link + link

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