Già da diversi anni si parla della crisi che sta vivendo il mondo dell’editoria cartacea causata soprattutto da una crescita esponenziale della realtà digitale, con la conseguente e costante chiusura di numerose librerie indipendenti.
Ad aggravare ulteriormente la situazione è anche l’ondata di pandemia provocata dal Covid-19 che sta piegando drasticamente tutte quelle realtà sociali, come ad esempio le edicole, che ancora oggi sono considerate il punto di riferimento per la vita di quartiere e che rappresentano un anello di giunzione tra cultura, informazione e cittadini.
Milano ha deciso di non fermarsi e di inaugurare la prima edicola sostenibile della città in Piazza della Resistenza Partigiana (in Corso Genova, angolo Via De Amicis).

Sito nella provincia di Bolzano, lo studio Rubner Haus ha realizzato un esempio di architettura urbana del futuro. L’utilizzo del legno, materiale igroscopico, permette di assorbire e rilasciare umidità nell’ambiente circostante in modo da renderlo più piacevole e salubre. Questa struttura si ispira alla natura, anche nell’estetica, chiudendosi su sé stessa di notte e aprendosi come un fiore di giorno.
«Oggi si parla molto di rigenerazione urbana come strumento per restituire alla collettività beni che incidano positivamente sui valori di inclusione sociale e di integrazione» – spiega Deborah Zani, ad di Rubner Haus – «Pensare a come debba essere l’edicola del XXI secolo ci ha spinto a ragionare su tre concetti chiave: sostenibilità ambientale, sostenibilità dell’abitare e sostenibilità etico-culturale che trovano un comune denominatore nel materiale edile più sostenibile, il legno».Questo è solo uno dei progetti che Milano intende promuovere al fine di diventare a tutti gli effetti una città che si ‘ri-genera’ e che intende trasformarsi sempre di più, questa volta attraverso modalità di riuso, riciclo, rinnovamento e sostenibilità.
Giorgia Pellizzari