Pillola rossa o pillola blu? Sarebbe tutto più facile se fosse così semplice, vero? Il problema è che noi non siamo Neo (il prescelto del film Matrix) e non possiamo prenderci il lusso di decidere il nostro futuro solamente in base al colore di una pillola, scegliendo se continuare a vivere la vita come se niente fosse (pillola blu) oppure scoprire la verità (pillola rossa).
La scena del film è la rappresentazione hollywoodiana del prendere coscienza sulla realtà. Scegliere se accettare quello che abbiamo intorno (la nostra società, il nostro modo di lavorare, le nostre abitudini) come un dogma oppure iniziare a farci domande e cercare le risposte che ci soddisfino. Come detto, sarebbe più facile se per farlo bastasse una pillola, ma non è impossibile e Giuseppe ne è la prova.
«Ero un piccolo imprenditore a Caserta, poi ho deciso che non faceva più per me quella vita stressante» – Non avevo mai sentito un casertano con l’accento veneto – «Un giorno ero senza soldi in spiaggia, sembra strano ma non so nuotare. Facevo il bagno solo fin dove toccavo, ma quel giorno mi sono spinto un po’ oltre fin dove l’acqua era profonda. Se mi fossi agitato avrei potuto rischiare di annegare, invece mi sono lasciato trasportare. In quel momento ho sentito che dovevo smetterla di sfidare l’universo e lasciarmi andare al suo flusso.»
L’epifania di Giuseppe lo ha portato a viaggiare per mezza Italia (3 anni in Veneto, ecco risolto l’arcano dell’accento) spostandosi per ecovillaggi. Adesso vive nell’ecovillaggio Associazione Monte Venere a Maccagno, in provincia di Varese con altre 4 persone. Ovviamente la quotidianità che Giuseppe e gli altri si sono scelti è diversa da quella che vive la maggior parte delle persone.
«Qui viviamo cercando di autosostenerci senza però disprezzare la società da cui proveniamo, pure noi facciamo la spesa qualche volta. Abbiamo l’orto, qualche albero da frutto, qualche animale da gestire. Affittiamo delle Baite a chi volesse passare qualche giorno vivendo una vita un po’ più spartana. Gli ospiti ci danno una mano a gestire l’ecovillaggio e possono condividere la vita di comunità con noi.»
Un ecovillaggio è una comunità di persone che sceglie di vivere insieme seguendo degli ideali comuni (ecosostenibilità, impatto zero, vita immersa nella natura).
«Lo scopo della comunità è la vita in armonia. Ognuno deve trovare il suo posto e lasciare da parte l’ego.» Come tanti pezzi di un puzzle, ognuno porta quello che è, con i propri colori e i propri angoli smussati, cercando di incastrarsi con gli altri.
Sentendo Giuseppe è interessante come punti molto sul concetto del “successo personale”. C’è chi è più abile nel lavoro manuale e riesce a esprimere il meglio di sé lavorando a un muretto a secco e chi invece fa yoga, chi fa la legna e chi cura gli animali o cerca le erbe selvatiche. «Il flusso dell’universo, quello che ti trascina verso la tua strada, quello che mi ha trascinato in mare dove non toccavo e che ora mi ha portato qui, spesso non coincide con la nostra quotidianità. Ho dovuto smettere di lottare per quello che pensavo fosse giusto per me e ho iniziato a cercare quello di cui avevo davvero bisogno.»
L’Associazione Monte Venere incarna una possibilità di vita diversa. Può essere compresa o meno, però la vera differenza la si vede nella voglia di seguire una scelta, un ideale forse. Una ricerca che costringe a chiedersi che voglio essere? cosa mi importa davvero?
Che sia per una pillola rossa o una nuotata al mare dove non si tocca, per prendere una scelta e seguire la propria strada servono solo due cose: il coraggio e la coerenza. Perché si è la società che si sceglie e come dice Giuseppe: «Quando raggiungi delle consapevolezze non puoi più tornare indietro. Sarebbe mentire a te stesso.»
Tommaso Merati
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