Oggi, 20 novembre, si celebra la Giornata internazionale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza che ha come scopo l’impegno globale di dare priorità ai diritti dell’infanzia.
Infatti, 60 anni fa, il 20 novembre del 1959, veniva approvata dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite la Dichiarazione dei diritti del fanciullo, un documento che definisce, per la prima volta in maniera universale, i diritti dei bambini. In essa si dichiarava che ‘il fanciullo, a causa della sua immaturità fisica e intellettuale, ha bisogno di una particolare protezione e di cure speciali, compresa un’adeguata protezione giuridica, sia prima che dopo la nascita’.
Il 20 novembre 1989, 30 anni dopo, l’Assemblea Generale adottava all’unanimità la Convenzione sui Diritti dell’Infanzia – entrata in vigore nel settembre del 1990 e ratificata dall’Italia l’anno successivo – che non è altro che una formulazione più specifica della Dichiarazione del ’59. Si tratta dunque di un testo giuridico, che riconosce a tutti i bambini e le bambine diritti civili, politici, sociali, culturali ed economici. Il testo, suddiviso in tre parti, è composto da 54 articoli, a cui si aggiungono 3 protocolli, su particolari temi quali la guerra, lo sfruttamento sessuale e le procedure di reclamo.
Nella Convenzione si cerca di garantire al fanciullo il rispetto dei suoi diritti umani e quattro sono i principi fondamentali a guidarla: la non discriminazione, la priorità all’interesse del bambino, il diritto alla vita, alla sopravvivenza e allo sviluppo, e l’ascolto dell’opinione del minore.
Ad oggi sono 196 i paesi che hanno ratificato la Convenzione, rendendola il trattato in ambito di diritti umani con il più alto numero di ratifiche.
Anche se la Convenzione è rivolta ai governi, i principi e gli standard che sono in essa contenuti possono realizzarsi solo e soltanto se vengono rispettati da tutti, il che significa a casa, a scuola, in tutte le istituzioni pubbliche o private e servizi per l’infanzia, nella comunità locale, ma anche globale.
Per diffondere la conoscenza e la comprensione dei principi sanciti nella Convenzione anche tra i più piccoli, l’Unicef invita gli stessi bambini a rielaborare e tradurre in un linguaggio più semplice alcuni degli articoli della Convenzione, dando vita al libro illustrato I diritti dei bambini in parole semplici. Il risultato è un opuscolo rivolto ai più piccoli (ma consigliato a tutte le età) in cui il testo giuridico si trasforma in linguaggio comune, in immagini, disegni e spiegazioni sui diritti dei bambini, creato dai bambini, per i coetanei di tutto il mondo.
Grazie a questo lavoro, anche i più piccoli possono venire a conoscenza dei propri diritti, proprio come recita l’articolo 42 della Convenzione.
Mishel Mantilla