La Formica: 10 anni di piccole scelte per salvare il mondo partendo da Genova

Che fare dopo la Laurea? Apro un negozio!’ Ma non un negozio qualunque, un eco-negozio, ormai diventato faro per la città di Genova in tema di consumo critico e sostenibile. Questa è la storia di Filippo Repetto, 35 anni, papà di due bambini e de La Formica.

  • Che cos’è La Formica e come nasce?

«La Formica è un eco-negozio, nato dieci anni fa come una scommessa un po’ bizzarra, da un’idea che ho avuto con mio papà. Entrambi per diverse ragioni (lui lasciava un’edicola dopo tanti anni di lavoro, io mi ero appena laureato in Cooperazione per lo Sviluppo Internazionale e Locale) avevamo bisogno di una nuova sfida e così, nonostante l’imminente crisi economica, ci siamo lanciati in un progetto che è partito da 18m2 e alcuni detersivi ‘alla spina’, a quello che oggi è La Formica: un negozio di un centinaio di metri quadri che propone prodotti responsabili nelle sue tre anime (che poi sono anche le nostre passioni!): Casa&Corpo, Cibo&Vino, Bambini».

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  • Quanto i tuoi studi e il tuo vissuto ti hanno dato forza in questa sfida?

«Moltissimo, soprattutto i miei studi universitari che mi hanno formato a un’ottica progettuale di sviluppo sostenibile che abbiamo saputo trasferire in un progetto commerciale, trasformando in business qualcosa che è sempre rimasto sulla carta e nelle intenzioni delle ONG/Associazioni etc. Il mio vissuto Scout ha sicuramente avuto peso, come le prese in giro subite durante un campo scout nel 2004 da un ragazzo che mi chiamava ‘il SalvaMondo’: ecco con La Formica nel mio piccolo oggi spero di esserlo diventato».

  • Come mai, secondo te, la Grande Distribuzione non è ancora passata allo sfuso?

«Sinceramente non saprei tanto rispondere, come Formica non ci confrontiamo molto con gli ‘elefanti’, ma credo che visto il crescente interesse dell’opinione pubblica e alcuni esempi riusciti all’estero, lo sfuso possa piano piano prendere piede anche nel nostro Paese».

  • Come La Formica avete iniziato a parlare di riduzione di plastica e imballaggi molto prima dell’attuale tam-tam sul tema. Qual è ora la nuova sfida per voi?

«Per il futuro mi piacerebbe puntare sull’Umanità, rendendo La Formica un luogo dove la Relazione Commerciale/di acquisto diventi Umana. Tornare alle conversazioni in negozio, magari partendo proprio da temi di sostenibilità ambientale e parlando dei nostri prodotti e in un certo senso contrastando il nuovo modello di shopping online/delivery che ci induce a non uscire di casa, con impatti sull’ambiente, le relazioni sociali e il valore del lavoro delle persone della filiera».

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  • Cosa ha fatto Genova per La Formica e cosa può fare La Formica per Genova?

«Genova è la nostra città, una città lenta che passa per diffidente, banco di prova da sempre per svariati progetti imprenditoriali (se funzionerà a Genova, funzionerà sempre). A noi piace vedere Genova lenta, perché fatta di tante ‘formiche’: tante piccole persone, piccole scelte che possono rendere migliore il mondo. Nonostante i tanti anziani (che hanno saputo cambiare le proprie abitudini anche grazie a noi) e un mercato sicuramente non facile, dopo dieci anni a Genova posso dire che il bilancio è positivo e vogliamo continuare a essere l’avanguardia di sostenibilità della nostra città. In questi giorni stiamo lanciando il  Progetto Formica Ninja: persone comuni che vanno nei loro luoghi quotidiani e affiggono tramite poster o volantini i ‘5 passi de La Formica per ridurre i rifiuti’ pubblicando poi il tutto sui social per diffondere il messaggio».

Stefano Barberis

© Credit immagini: link 

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