Dal 14 al 18 maggio a Tel Aviv si è tenuto un evento che ogni anno tiene incollati al televisore milioni di cittadini europei sin dalle sue semifinali. No, non è la Champions League, ma l’Eurovision Song Contest, ‘versione europea del festival di Sanremo’ giunta ormai alla sessantatreesima edizione, dove si scontrano e incontrano tutte le scuole cantautorali e musicali del nostro continente, in un contest in cui ciascun paese europeo viene rappresentato da una vero e proprio portavoce.
Eurovision è un evento molto popolare in alcuni paesi europei, come ad esempio la Svezia, mentre in Italia sembra ancora essere meno conosciuto e seguito, sebbene sia stato proprio un dirigente RAI, Sergio Pugliese, a suggerire all’EBU (European Broadcasting Union, ndr) l’istituzione di una gara canora continentale. Inoltre, negli anni molti artisti italiani hanno partecipato all’Eurovision Song Contest come rappresentanti di altre nazioni.
L’Italia ha vinto la competizione due volte: la prima volta nell’edizione 1964 svoltasi a Copenaghen con l’allora sedicenne Gigliola Cinquetti e la canzone Non ho l’età (per amarti); la seconda nel 1990 a Zagabria con Toto Cutugno e la canzone Insieme: 1992. Curiosamente, invece, Nel Blu Dipinto di Blu, uno dei più grandi successi della musica italiana, ha raggiunto solamente il terzo posto nel 1958. Quest’anno primi sul podio sono arrivati i Paesi Bassi con la canzone Arcade di Duncan Lawrence, mentre il nostro Mahmood con la sua Soldi si conquistato il secondo posto.
Si sono conclusi dunque anche quest’anno ‘I Giochi senza Frontiere’ della musica che spesso hanno ospitato concorrenti bizzarri e fuori dalle righe, tra cui recentemente possiamo ricordare la drag queen austriaca Conchita Wurst, vincitrice nel 2014. Quest’anno gli occhi di tutti sono stati sicuramente puntati sugli Hatari, trio islandese che si definisce ‘complesso artistico techno BDSM contro il capitalismo’. Eurovision è stato anche un’occasione per ricordare le imminenti elezioni di domenica 26 maggio, promuovendo attraverso la musica e la leggerezza lo spirito di multiculturalità e armonia europea che tiene unito il nostro continente sopra e sotto il palco.
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Stefano B.