Giovedì 11 aprile, Teatro Civico di Vercelli. All’ingresso tante volontarie con la maglietta rosa della Lega Italiana Lotta al Tumore (LILT) accolgono gli ospiti e raccolgono donazioni in attesa che il sipario si apra. Lo spettacolo, una sfilata intitolata Guerriere in scena, è nato un anno fa dalla collaborazione tra la LILT Vercelli e l’atelier Raptus&Rose di Silvia Bisconti (esportando un format nato proprio con Raptus&Rose e l’Associazione Oncologica San Bassiano nel 2016) e porta sul palco cinquantuno donne che hanno affrontato e tutt’ora affrontano il tumore, ma anche dottoresse, infermiere e volontarie LILT.
Donne di tutte le età, donne vere con corpi veri, alte, basse, robuste o magre, tutte con storie e vite da raccontare che hanno trovato in questo progetto un modo per unirsi, aprirsi e farsi forza sentendosi capite più che mai da chi sta vivendo lo stesso male.
Tra il pubblico c’è fermento, molti sono i familiari delle modelle ed essi più di tutti sanno quanto sia importante questa serata per le loro madri, mogli, figlie o sorelle che stanno facendo un percorso di consapevolezza e di riscoperta della loro femminilità.
Si spengono le luci e sul palco prendono la parola il Dottor Barasolo, presidente della LILT Vercelli, la Dottoressa Caliman, anima del progetto, e Silvia Bisconti, la guida creativa dell’atelier, che presentano la LILT, il progetto e danno il via alla sfilata.
Una ad una le guerriere appaiono in fondo al palco raggiungendo il centro e fermandosi un istante, incominciano ad avanzare verso il proscenio ma non hanno fretta, ogni passo prende il suo tempo e quando arrivano a pochi metri dalla platea, illuminate dai riflettori. si fermano di nuovo. Un forte applauso si alza dal pubblico a cui segue un sorriso, un bacio o anche solo un respiro profondo della modella che lascia spazio alla guerriera successiva.
Per ognuna di loro l’atelier di Raptus&Rose ha creato abiti da sogno con colori pieni e forme comode, in testa portano turbanti unici arricchiti da piante e fiori profumati. Alla fine, ricompaiono tutte sul palco creando un arcobaleno di colori, hanno tutte una rosa bianca in ricordo di una di loro che a poche settimane dalla sfilata si è dovuta arrendere alla malattia.
Con nostra grande sorpresa le guerriere a due a due si prendono per mano e scendono dal palco per passare lentamente tra i posti in platea, sorridono e ogni volta che si incrociano si sfiorano la mano perché sono insieme in questo momento di grande emozione e soprattutto sono insieme nella lotta alla malattia.
Il pubblico è in standing ovation e applaude con grande commozione.
Queste donne sono state delle vere guerriere capaci di reggere il peso di un palco e lo sguardo di un intero teatro da sole (1200 persone, mai a Vercelli si era visto un tutto esaurito di questo tipo!) ma soprattutto lo sono nella vita reale e se di ciò non erano consapevoli, con una così bella serata a conclusione di un lungo percorso, lo sono diventate.
Aloisia M.
© Credit immagini: courtesy Chiara Galliano