È il 2015 quando a Eskilstuna, un paese che dista centoventi chilometri dalla capitale svedese, viene inaugurato il primo centro commerciale del riuso dove, come si legge sul sito, ‘tutto ciò che si acquista è riutilizzato, riciclato o prodotto in maniera organica e sostenibile’.
In un periodo storico in cui il vintage va sempre più di moda e i negozi di seconda mano aumentano, la Svezia decide di fare le cose in grande: all’interno del market (chiamato Retuna Återvinningscentral, ossia letteralmente ‘la galleria del riuso’) sono presenti quattordici negozi, ciascuno specializzato in un settore: si possono trovare giocattoli, oggetti di elettronica, vestiti e libri.
Un occhio di riguardo anche per quel che riguarda il cibo: nel ristorante presente all’interno del complesso è possibile gustare solo prodotti biologici.
Non si va al Retuna Återvinningscentral solo per comprare: chiunque voglia disfarsi di un capo vecchio, di un giocattolo che i bambini non usano più o di un elettrodomestico rotto può portarlo con sé e lasciarlo nel deposito del supermercato; saranno gli addetti incaricati a dare agli oggetti nuova vita, oppure a smaltirli in maniera sostenibile.
Quello che il Retuna Återvinningscentral vuole proporre è un nuovo tipo di shopping che abbia un impatto ambientale pari a zero e che anzi contribuisca alla miglior gestione dei rifiuti, riducendoli e diminuendo contestualmente l’inquinamento.
Non solo: il supermercato ha creato cinquanta nuovi posti di lavoro e organizza eventi, workshop e conferenze per sensibilizzare cittadini e curiosi sul tema della sostenibilità, proponendosi come baluardo di educazione civile ed ambientale.
Una bella idea, insomma, realizzata grazie all’intervento di alcuni politici coraggiosi e di tanti ambientalisti volenterosi: non possiamo che rallegrarci di una simile iniziativa e aspettare la replica italiana.
Daniela R.