Markus stende il telone lavato nella sua stanza, fra il materasso e l’impianto stereo e ci disegna sopra un modello […] Il nostro appartamento si trasforma in una fabbrica di borse. Quando mi sveglio la mattina […] nella vasca da bagno trovo pezzi di telone di camion […] Qui, dalla mattina alla sera, strepita una macchina da cucire industriale, che riesce a coprire senza fatica i rumori della strada.
Così, Oliver Gemperle, coinquilino dei fratelli Freitag, racconta la nascita del brand Freitag: spettatore silenzioso di una piccola rivoluzione nel mondo della moda, cominciata tra le pareti di un piccolo e polveroso appartamento di Zurigo, città svizzera oggi capitale di quell’hypsteria che un po’ adoriamo e un po’ detestiamo.
Una rivoluzione iniziata una sera in cui Markus Freitag tornò a casa trascinandosi dietro un ingombrante e puzzolente telone in PVC e, come racconta Oliver, […] trascina questo ‘coso’ su per le scale e, con un ultimo sforzo, lo porta nel nostro salotto. «Pensavo di farci una borsa», dice […].
Oggi Freitag non è solo simbolo di una moda che non spreca, che ricicla e che attrae, ma risponde a molteplici esigenze: in primis quella di rispettare l’ambiente, abbattendo gli sprechi, in seconda battuta risponde al bisogno di personalizzazione e unicità che sempre più si fa sentire in un mondo che va appiattendo le differenze tra gli individui. Ogni borsa, borsone o valigia Freitag è unica, inimitabile e insostituibile.
I fratelli Freitag, Markus e Daniel, sono alcuni tra i pionieri di una moda fatta di sostenibilità, riciclaggio e istinto creativo: da un’idea semplice, come riutilizzare i teloni in PVC per crearne borse, nasce uno dei brand più interessanti nel panorama odierno.
Un esempio da tenere a mente, soprattutto in un momento turbolento e colmo di angosce rispetto al destino del nostro mondo e dell’ambiente.
Sara P.
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