«Come il 2016 è stato l’anno nazionale dei cammini, il 2017 l’anno nazionale dei borghi e il 2018 l’anno del cibo italiano, il 2019 sarà l’anno del turismo lento», aveva dichiarato tempo fa l’allora ministro dei beni culturali e del turismo Franceschini. L’idea nasce per contrastare il turismo di massa e l’esagerato affollamento di alcune mete turistiche rispetto alle quali il turista ‘lento’ predilige luoghi meno conosciuti, guardando non tanto alla meta quanto all’itinerario da percorrere.
Quale anno migliore dunque per riaprire il Sentiero Italia, itinerario escursionistico lungo seimilaottocentottanta chilometri che attraversa l’arco alpino e la dorsale appenninica toccando tutte le regioni d’Italia in circa quattrocento tappe: stiamo parlando del trekking più lungo al mondo! Nato nel giugno del 1983 per intuizione dell’Associazione Sentiero Italia, nel 1990 viene fatto proprio dal CAI e inaugurato nel 1995, per poi cadere nell’oblio all’inizio del nuovo millennio. Tuttavia, i volontari del CAI hanno ripristinato il sentiero e l’1 marzo è partita la staffetta inaugurale dalla Sardegna, sbarcando poi in Sicilia per proseguire poi verso nord.
Il recupero del trekking ha avuto tanti sostenitori, anche giovani. Ne sono un esempio i membri di Và Sentiero, associazione nata con l’obiettivo di percorrere tutto il Sentiero Italia a piedi documentando l’esperienza e organizzando eventi in alcune tappe. Il desiderio dei fondatori è quello di far conoscere il Sentiero Italia soprattutto ai coetanei passando da una condivisione digitale a una fisica. Infatti, Và Sentiero vuole essere un’esperienza collettiva, aperta a chiunque voglia aggiungersi anche solo per un tratto di strada.
Dunque, se avete un po’ di tempo dal 1 maggio fino all’estate 2020 e volete fare qualcosa di diverso, partecipate alla campagna di crowdfunding di Và Sentiero per iscrivervi alle tappe che preferite!
Aloisia M.
© Credit immagini: Courtesy di Sara Furlanetto + link + link