C’era una volta una bambina. Questa bambina imparò a leggere molto presto e da quel momento non si fermò più. Leggeva a scuola, sull’autobus, per strada e anche di notte, facendo luce con il Nintendo sotto le coperte. Leggeva e leggeva, e comprava un libro al giorno, qualsiasi cosa.
Alle medie continua a leggere, ma più va avanti più non ha tempo e prende consapevolezza di quanto i libri costino. Non legge più un libro al giorno. Si comprerebbe i libri da sola, ma non avendo mai avuto una paghetta è un evento raro. Inizia ad andare in biblioteca, ma non le dà la stessa soddisfazione. Quei libri non sono suoi. Inizia a leggere fanfiction su Internet, ma la affatica. Al liceo non ha tempo. Legge pochissimo, praticamente solo i libri che le danno gli insegnanti.
Internet, però, è un posto magico se lo si sa usare e, per caso, verso la fine del liceo, legge un nome che attira la sua attenzione: Thriftbooks, un sito di vendita di libri usati, con base americana, attivo ormai dal lontano luglio 2003, che spedisce in tutto il mondo. Un Amazon di libri a poco prezzo.
I libri sono donati alla compagnia dalla gente attraverso diversi punti di raccolta sparsi per il mondo, così che ci siano libri in quasi tutte le lingue, anche in italiano. I libri inutilizzabili vengono prontamente riciclati. Inoltre, Thriftbooks dona libri ai paesi del terzo mondo, per combattere l’analfabetismo.
Un sogno che si avvera, il motto della compagnia le rimbomba nella testa: Leggere di più, spendere di meno. Legge di cosa si tratta, cerca pareri, recensioni, altre persone che abbiano usato quel sito e, infine, si convince. Aggiunge sul carrello dei libri che hanno catturato la sua attenzione e si prepara a pagare: 7 libri, 25 euro, niente.
Ora, quella bambina, ormai ragazza, legge di nuovo e non ha intenzione di fermarsi per molto tempo.
Monica B.
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