Quando abbiamo scelto di parlare di radici, una miriade di personaggi mi frullava in testa. Coetanei fuggiti e rimasti, adulti abbattuti e lungimiranti. A risaltare è stata Aurora, i cui gesti e le parole schive mi hanno lasciato con più dubbi che certezze.
Per rendere l’idea di quello che ha significato per me, per noi vivere a Corinto, non potevo non soffermarmi sul momento di rientro a casa.
Dopo essermi laureata ho deciso di lavorare tre mesi a Corinto con l’associazione La Luna di Vasilika che opera nei pressi del locale campo profughi. Nel tratteggiare qualche breve schizzo sulla mia esperienza mi è sembrato sensato partire dalla descrizione della casa, o forse meglio delle dinamiche che vi ruotano attorno, aspetti che hanno contribuito a rendere quest’esperienza unica nel suo genere.
Il Polo Positivo 