Contrasti, o della contaminazione tra musica classica e contemporanea

La sensazione è simile a quella che hai provando la cucina fusion. Mai avresti osato unire sushi e cucina piemontese, eppure, superati i sospetti iniziali, devi ammettere che non è così male e che l’accostamento di tradizioni tanto lontane non fa che valorizzare l’unicità di ognuna. Forse è proprio la contaminazione la chiave segreta perché i vecchi giochi da tavolo, le lunghe ricette della nonna e gli spettacoli d’opera continuino ad appassionare i giovani e a guadagnarne il tempo e la pazienza.

Questo almeno sembra voler dimostrare il Teatro Regio di Torino, che oltre ad aver riservato per tutta la stagione d’opera 2023 delle Anteprime Giovani under 30 al costo di 10€ l’una, ha previsto 5 happening musicali, al termine di ogni Anteprima, con protagonisti della scena musicale torinese. Il progetto, realizzato dal Teatro Regio e The Goodness Factory in collaborazione con OFF TOPIC, si chiama Contrasti e il perché del titolo lo spiegano gli Eugenio in via di Gioia, che hanno aperto la rassegna lo scorso 21 gennaio, esibendosi nel Foyer del Toro dopo che 1580 giovani avevano assistito al Barbiere di Siviglia. «Oggi la musica classica incontra quella contemporanea», ha esclamato un Eugenio Cesaro entusiasta come al suo solito, «e l’eterno incontra l’effimero, che siamo noi. Anche voi dovete contrastare la bellezza di questo teatro sedendovi e toccando questo pavimento da 100 000 euro, viviamo questo Regio, sentiatevi a casa vostra!»

Un teatro d’opera che si apre ai giovani, spesso allontanati dai prezzi esorbitanti dei biglietti e dall’innegabile complessità dello spettacolo, mostra che la musica classica è tanto forte non solo da resistere all’urto della contemporaneità, ma da accoglierlo a braccia aperte. Perfino il podcast, una delle forme di intrattenimento di più recente popolarità, ha fatto il suo debutto al Regio, che per l’Anteprima del Barbiere di Siviglia si è aperto al pubblico a partire dalle ore 19, proponendo il primo appuntamento di Regio Opera Pop, una rassegna di brevi spettacoli che vogliono dare agli spettatori le chiavi di lettura per comprendere appieno l’opera che sta per andare in scena. Il primo appuntamento è stato a cura di Casa Fools, compagnia teatrale con sede a Torino autrice di Opera Pop, un podcast di successo che aiuta il grande pubblico a scoprire l’opera lirica, raccontando dettagli sulla trama, sull’autore e su ciò che accade in scena. 

Ancora una volta, l’obiettivo è di dimostrare che la forza dell’opera lirica sta nel continuare ad essere rappresentata, discussa e amata, perché, ancora nel 2023, quelle storie e i loro autori possono dirci qualcosa di noi. «C’è una frase bellissima che ha detto Rossini e che un po’ assomiglia al nostro spirito», ha detto il batterista Paolo Di Gioia, «cioè ‘alle mie opere non si addormenta nessuno’. Anche noi vogliamo essere ‘rumorosi’ come Rossini!».

«Continuiamo a riempire questi luoghi di cultura, per di più a così basso costo», ha invitato Eugenio in chiusura. Continuiamo a contrastare la bellezza del Teatro Regio, sedendoci sul suo pavimento prezioso così come ci siamo seduti sui ciottoli di piazza San Carlo per scrivere un messaggio d’amore alla Terra. Facciamolo anche per moda o per ascoltare la performance che segue lo spettacolo: chissà mai che, in quelle tre ore, scopriamo che ne vale la pena e, tornati a casa, saliamo in soffitta a rispolverare il vecchio libro di ricette della nonna. 

Elena Del Col

© Credit immagini: Courtesy Elena Del Col

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