La plastica è come un diamante, parola di David Katz

La ricerca effettuata dallo studio ‘Production, use and fate of all plastics ever made’ stima che fino ad oggi sono state prodotte 8.300 milioni di tonnellate metriche di plastica vergine. Partendo dal 2015 sono stati generati circa 6.300 tonnellate metriche di rifiuti di plastica, di cui il 9% è stato riciclato, il 12% incenerito e il 79% accumulato nelle discariche o rilasciato nell’ambiente naturale. Se i livelli attuali di produzione e gestione di rifiuti continueranno, entro il 2050 circa 12.000 tonnellate metriche di rifiuti di plastica saranno in discarica o nell’ambiente naturale

David Katz, CEO di Plastic Bank sostiene che «Di queste milioni di tonnellate, 8 milioni finiscono in mare, unendosi alle 150 milioni di tonnellate già presenti. Sembra che l’80% di questi rifiuti provenga dai paesi più poveri. Il riciclo non è uno degli obiettivi prioritari di chi vive in miseria, più preoccupato per il cibo, la sicurezza della propria famiglia o trovare un riparo».  

Rifiuti e povertà sono due problemi che molto spesso coesistono e che Katz sta cercando di risolvere creando una serie di negozi, sparsi tra Haiti, Brasile, Egitto, Indonesia e Filippine, dove tutto può essere acquistato in cambio di rifiuti di plastica. Così facendo, viene restituita una dignità sia ai rifiuti sia alle persone povere. La plastica, da semplice rifiuto, viene valorizzata come moneta, a 40 centesimi al chilo e, in seguito, venduta a imprese che la riutilizzano nei loro sistemi produttivi. Questo progetto è sostenuto da compagnie come Ibm, Shell Energy, Sc Johnson, Aldi ed Henkel. E il business è in espansione, con nuove aperture previste in Camerun, Kenya, Thailandia, Tanzania e Vietnam. 

Scarti di plastica non solo come monete, ma come diamanti, dice Katz: «I diamanti non scarseggiano affatto eppure hanno un valore alto. Abbiamo permesso noi che fosse così, imponendo una rarità fittizia. Ma non si tratta di dare soltanto un prezzo più alto ai rifiuti plastici, bensì di avere un sistema che per quei rifiuti offre in cambio benefici inaccessibili ai più. La forza sta negli accordi che stabiliamo localmente per garantire che in cambio della plastica si abbia qualcosa per cui valga la pena raccoglierla». E sintetizza: «Se ogni bottiglietta di plastica costasse cinque euro, quante di queste vedremmo buttate con noncuranza per strada? La risposta è zero. Il problema non è nella bottiglia in sé, ma nel valore a essa attribuita». 

David Katz ci tiene a ribadire: «[La plastica] È un materiale straordinario ma ne abbiamo prodotto troppo. Dobbiamo smettere e aumentare il valore di quella che già circola».

Marta Federico

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