L’anello dei mille poteri

In attesa che si concluda la seconda edizione del nostro Contest di Scrittura Creativa, vi riproponiamo il racconto vincitore al Terzo Posto del Contest letterario tenutosi nel marzo 2021.
Buona lettura, e che sia di ispirazione per altri aspiranti scrittori: avete tempo fino al 31 marzo per inviarci il vostro racconto!

C’era una volta una bambina molto birichina, era bassa con gli occhi azzurri, portava i capelli raccolti in due lunghe trecce. 

Aveva ereditato il nome da sua nonna che si chiamava Giulia. In fondo era un bel nome, anche se non rispecchiava il caratteraccio della bambina….

Si divertiva tantissimo a fare i dispetti!

Così tanto che un giorno Giulia ne fece uno così grave che i suoi genitori si separarono. Aveva bruciato l’auto della mamma, mentre accendeva per scherzo dei fuochi d’artificio in auto (NON FATELO MAI!!!) facendo ricadere la colpa sul papà; i due litigarono tanto che alla fine si lasciarono.

Lei provò a rimetterli insieme, anche se non è facile come con la colla! Infatti la situazione era troppo difficile e non ci riuscì.

Disperata, chiese aiuto a tutti i parenti, che non riuscirono ad aiutarla, cercò anche su Google ‘Come rimettere una coppia insieme’, ma anche lì non c’era scritto nulla di utile.

Un giorno passarono per caso, sotto casa, otto assassini, avevano delle pessime facce e un coltello sporco di sangue, con armature da guerra, impossibile pensare che fossero dei preti!

Lei si nascose sotto la finestra di casa e ascoltò quello che loro dicevano.

Senti parlare di un certo anello dai mille poteri magici e le venne in mente un’idea pazzesca: ‘ «Ma se prendessi io questo anello in modo che i miei genitori possano fare la pace?!».

Lei sottovalutò inizialmente il potere magico pensando fosse un semplice anellino senza troppo valore, piccolo, con piccole pietre attaccate, senza importanza ed allora decise di informarsi meglio su di esso.

Chiese informazioni all’unica persona che avrebbe potuto veramente aiutarla, esisteva solo nel suo libro preferito, ma l’aveva sempre aiutata nei momenti di difficoltà. Chiese al mago Brivido, piccolo gnomo gobbo e nasone ma tanto simpatico, con la barba lunga e folta che indossava un vestitino bianco perché lui veniva da Nord ed era il re dei ghiacci. Dopo un incantesimo era diventato un mago. 

Il mago raccontò alla bambina tutta la storia dell’anello: le origini, il suo potere, come poterlo usare a fin di bene e che, se capitava nelle mani sbagliate, poteva fare una strage.

L’anello apparteneva a un gigante che riusciva a infilarlo in un mignolo poiché era troppo piccolo per lui. Esso poteva dare la pace e realizzare tutti i desideri di chi lo trovava.

Giulia capì di averlo sottovalutato e decise di trovarlo a tutti i costi….

Il mago Brivido le disse dove andare a cercarlo e che doveva superare delle prove per prenderlo.

Lei non perse tempo e partì subito, attraversò paludi piene di alligatori, piranha, squali d’acciaio, attraversò colline e giunse infine a una montagna dove doveva superare la prima prova.

Doveva ‘baitare‘ (termine del vocabolario dei videogame che vuol dire attivare) cioè far scattare delle trappole per non farsi infilzare; dopo un po’ di contorsioni, riuscì a passare per il bosco pieno di ostacoli.

Ebbe molta difficoltà nella seconda prova: doveva passare dall’altra parte di un burrone al di sotto del quale c’erano degli alligatori fluorescenti, che accecavano i passanti, ed erano molto affamati, aspettavano proprio che qualcuno cascasse giù di sotto.

Giulia poteva usare dei gadget che gli aveva dato il mago: erano delle molle da legare ai piedi così avrebbe potuto fare un grande salto fino all’altra parte della montagna.

Lei prese una bella rincorsa e saltò sul ciglio del burrone, fece un salto altissimo ma quando stava per scivolare e perdere quota, sganciò le molle, si diede una bella spinta e afferrò con entrambe le mani l’altra sponda, sollevandosi con le braccia e con gran fatica arrivò dall’altra parte.

Dopo 80 km di boschi, scalate e arrampicate, arrivò all’ultima prova. Doveva sconfiggere i difensori dell’anello. Erano in 20 ed erano tutti armati fino ai denti pronti a difendere l’anello a tutti i costi da ogni possibile intruso.

E cosa avrebbe potuto fare la nostra Giulia??? Ci voleva una strategia….

Lei prese un sasso, salì sull’albero, lo lanciò giù e un guardiano, subito attento ad ogni minimo movimento, andò a controllare davanti al sasso. Lei col suo peso fece spaccare il ramo e cadde in testa alla guardia, stordendolo! Effetto bomba!

Lei tolse i vestiti al guardiano svenuto e se li mise addosso, raggiungendo gli altri. Aveva delle placche metalliche che lanciavano delle scosse elettriche e appena si avvicinava qualcuno scattavano, così uno ad uno, riuscì a immobilizzare tutti i guardiani dell’anello.

A questo punto doveva solo liberare l’anello dall’incantesimo che lo rendeva incandescente perché era circondato da un fuoco. Il mago le disse che doveva pronunciare una formula magica «Il fuoco raffredda!»

Lei gridò queste parole ed all’improvviso iniziò a nevicare, il fuoco si spense e l’anello tornò a brillare in tutta la sua lucentezza e bellezza.

Pensava di aver finito l’avventura e di dirigersi subito verso casa per portare l’anello dai genitori, ma all’improvviso arrivò un drago che le rubò l’oggetto.

Sembrava aver perso ogni speranza, quando la neve fece la sua magia: il drago col peso dei fiocchi non riusciva a volare anzi, ogni fiocco lo pietrificava a terra, e alla fine fu completamente immobilizzato. Giulia finalmente prese l’anello e corse via come il vento.

La conclusione quale sarà? Giulia portò l’anello al padre il quale lo diede alla mamma e lei felicissima lo mise al dito, ci fu una luce accecante e all’improvviso sembrava che i litigi fossero solo un brutto ricordo e che si potesse ricominciare a vivere bene insieme.

Però Giulia da allora andò sempre a piedi a scuola.

Anatoly – Istituto Achille Ricci

Ciao sono Anatoly, ho 13 anni, sono nato in Russia in Estremo Oriente Russo e vivo in Italia da 6 anni. Frequento la seconda media a Milano gioco a calcio in una squadra dilettantistica del quartiere. Mi piace giocare a calcio, alla play station e, in tempo di covid, faccio delle grandi partite di Risiko coi miei genitori e ultimamente vinco spesso! Ho 2 gatte dormiglione a cui faccio tanti dispetti. Mi piacciono i fumetti e i film di Star Wars. Mi piace la cucina italiana e a volte cucino coi miei genitori. Spero di tornare presto a fare il portiere nella mia squadra e di tornare a vincere le nostre partite di campionato. Non so ancora bene cosa farò da grande, o quali viaggi farò, per ora viaggio con la fantasia!

© Credit immagini: Courtesy Silvia Rossini

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