Eravamo sconosciuti, quattro, sei, dieci, vent’anni fa, cosa importa. Ci siamo incontrati. Non si contano gli anni prima.
Strano, ho quasi ventisei anni e sono ventisei anni senza qualcuno che potrebbe arrivare domani. Conoscersi lascia un segno indelebile, non so se il mio è stato positivo, dipende a chi lo chiedi. Tuttavia, c’è sempre un po’ di brio. Il senso dell’umorismo, chi l’avrebbe mai detto che mi tenesse così tanta compagnia.
Chissà in quanti contiamo gli anni attraverso le persone, e poi quando ce ne andremo, qualcuno continuerà a fare lo stesso con noi. Diranno, è da una settimana, tre mesi, due anni che non ci siamo più rivisti. L’ora umana.
È importante dirlo, quando qualcuno ti cambia un po’ la vita, quando si trasforma da un volto sconosciuto a uno familiare. Non dovremmo darlo per scontato, è una cosa in più; ma se dovessi cadere da un aereo e finire su un’isola deserta probabilmente parlerei da solo e ripenserei con gioia alle volte in cui mi sono sentito dire «non so cosa farei senza di te» e in quel momento di distanza farei una preghiera. Penserei che quello era un commento dolce, ma che sicuramente senza di me preferirei che tu stessi meglio, non peggio. E magari noi, invece, ci incontreremo in un letto d’ospedale, sempre ipoteticamente, quando mi troveranno circondato da pappagalli. Mi chiederanno «Come si chiama? Da quanto è qui? Cosa le è successo? Signore, ora ci prenderemo cura di lei, non parli, non sprechi le forze» ed io sarcasticamente guardandoti ti dirò «Era ora».
È un talento accorgersi di cosa ci sta a cuore: è facile notarlo, più difficile accettarlo, e ancora più arduo non rovinarlo. Bisogna avere i calli sulle mani ma la delicatezza di un fiore. Sono poche le persone che conosco che sono così. Capita solo in alcuni rari momenti di vederli trasformarsi in onde. Onde bellissime che ti cullano, che ti invitano a danzare nella loro corrente. Io apprezzo anche solo i momenti. Forse tu, dottoressa, tu che hai il tocco magico, qualche segreto del mestiere, se abbiamo tempo, potresti insegnarmelo.
Alessia Iannicelli
© Credit immagini: Courtesy Alessia Iannicelli