«Le cose più belle accadono per caso».
È una frase che ho sempre ritenuto un cliché, finché non l’ho vissuta sulla mia pelle. Oggi vi racconto del senso di appartenenza: non vi è una sua definizione univoca, poiché si tratta di sensazioni che nascono dal nulla, o meglio, dopo aver vissuto determinate esperienze senza prestar loro la dovuta attenzione.
Sentii di appartenere alla vita una mattina di tiepida primavera; bevevo il mio solito caffè a colazione e mi beavo della solitudine in casa sul presto. Tutto normale, no?
Ma poi accadde una cosa: capii la differenza tra il guardare e il vedere, e il senso di appartenenza mi travolse.
Sentivo un fremito dal giardino, aprii la portafinestra e mi affacciai. Dei cuccioli di tortora. Piccoli, paffuti, dalle piume di grafite tutte arruffate dallo sforzo. Stavano vicino al prugno al centro del prato con i genitori impettiti, che insegnavano loro la propria arte di vivere: volare.Vi avevo già assistito diverse primavere, ma quel giorno sentii di essere parte di questo spettacolo di vita novella. Avvertii il senso di appartenenza in quel momento, tra lacrime di gioia e sorpresa. Di appartenenza alla vita e al suo splendore, in un binomio di felicità e commozione che da allora mai più mi abbandonò.
Elena Rossi
© Credit immagini: Courtesy Mishel Mantilla