A Torino c’è un luogo dove, entrando, ci si sente subito a proprio agio. Si trova in Vanchiglia, il quartiere che «è a un passo dal centro ma anche fuori, passaggio tra il cuore di Torino e la periferia, un ex quartiere operaio e un luogo giovane». È qui che Mattia Garavaglia, classe ’89, quasi quattro anni fa ha aperto La libreria del Golem, libreria indipendente e di proposta.



Ma qual è la differenza rispetto agli altri librai? «Essere una libreria di proposta vuol dire scavare nei cataloghi, mantenere vivi titoli che hanno formato il carattere delle mura in cui si collocano. Non è una distinzione qualitativa, ma una distinzione di identità, che si crea attraverso la scelta dei libri di catalogo. E il lavoro del libraio diventa quello del padrone di casa, che vi guida tra una piastrella che sa che si muove un pochino e quel cassetto che ospita delle chicche segrete. Una libreria indipendente ti assorbe, portandoti a vivere costantemente in negozio, a spendere tutte le energie nel lavoro che si fa». Ma è questa la bellezza di un negozio che diventa casa: poter personalizzare gli spazi, i muri, scegliere i libri dai cataloghi e come disporli sugli scaffali, entrando in contatto diretto con clienti, spedizionieri, abitanti del quartiere.
Durante il lockdown Mattia non si è mai fermato, continuando a consegnare anche cinquanta pacchi di libri al giorno, muovendosi rigorosamente in bicicletta per le vie di Torino. E la Libreria del Golem è stata anche il banco di prova per il progetto a cui Mattia e altri quattro giovani appassionati stavano lavorando da un po’ di tempo: ad agosto 2020 è nato qualcosa che in Italia non si era mai visto prima, Bookdealer, l’e-commerce che riunisce e collega le librerie indipendenti. Siamo a dicembre e le librerie aderenti all’iniziativa da 120 sono diventate più di 700.

Affidandosi alla passione e all’esperienza dei librai, attraverso i loro personali consigli (e ai percorsi che hanno creato per orientarsi sulla piattaforma), i lettori possono trovare i libri che cercano e, perché no, scoprirne di nuovi. Ad esempio c’è il ‘pacchetto indie’, una mistery box in cui il lettore troverà dei libri a sorpresa scelti dal libraio, collegati però a un tema scelto insieme. «Il lettore cerca il consiglio, la professionalità, il confronto, non dei suggerimenti proposti da un computer che non sa nulla di noi e ancora meno delle persone a cui vorremmo regalare un libro». L’obiettivo infatti è quello di creare una rete solida ed estesa online che però non perda il senso della relazione perché «quando si va alla ricerca di una libreria indipendente si va alla ricerca di un libraio o di una libraia di fiducia».
Bookdealer è una piattaforma intuitiva, facilmente accessibile, rapida: basta selezionare il punto vendita ed effettuare l’acquisto per poi ricevere il libro a casa. Ma Bookdealer è soprattutto un prodotto etico: i ricavati dell’acquisto vanno direttamente alla libreria e a chi ci lavora. «Bisogna cominciare a soffermarsi sull’impatto del lavoro e dei diritti dei lavoratori, perché i diritti dei lavoratori una volta che sono persi, a recuperarli ci si mette troppo, sempre che li si possa recuperare».

Si potrebbe dire che l’editoria sia un mondo ormai vecchio e polveroso, che però in questi ultimi anni si sta rigenerando grazie a giovani coraggiosi fermamente convinti che «creare uno spazio che rispecchi la propria personalità sia un modo per entrare direttamente in contatto con l’altro, in un ambiente familiare e accogliente».
E così con Bookdealer e le librerie indipendenti assistiamo forse al ritorno del piacere per i luoghi piccoli e caratterizzanti, dove si tende a preferire un mondo lento e calmo, lasciando da parte la frenesia che ci circonda. Come dice Mattia «possono esserci dei motivi per cui non si conosca ancora Bookdealer, ma d’altra parte non ci sono motivi per non farne uso una volta venuti a conoscenza della sua esistenza».
Marta Schiavone