Nel novembre 2011 l’UNESCO ha proclamato il 30 aprile Giornata internazionale del jazz; in quest’occasione è stata evidenziata la forza di questo genere musicale, uno strumento di pace per unire popoli diversi e combattere la battaglia contro la discriminazione razziale. La musica jazz è ascoltata e apprezzata in tutto il mondo, come dimostrano i numerosi eventi e concerti che si sarebbero dovuti tenere per celebrare questa ricorrenza.
Nato negli Stati Uniti all’inizio del XX secolo, il jazz affonda le proprie radici nella cultura musicale africana, in particolare nei canti degli schiavi durante il lavoro (work songs) e nei canti delle preghiera (spirituals).
Nel contesto della tratta degli schiavi verso l’America, soprattutto nel XVII secolo, numerosi africani vennero deportati negli Stati Uniti, principalmente per lavorare nei campi o al servizio dei ricchi proprietari terrieri. La cultura africana si fuse con quelle che allora dominavano il Sud degli Stati Uniti, in particolare quella francese e inglese.
Così in Louisiana, a New Orleans – che viene ancora oggi considerata la culla del jazz – si incontravano e abbracciavano culture e tradizioni ricche e differenti che, fondendosi tra loro, crearono un nuovo genere musicale. Ancora oggi è possibile visitare i luoghi in cui tutto è cominciato e assistere a esibizioni, come accade nella famosa Preservation Hall.
«Il jazz non è solo musica, è un modo di vivere, è un modo di essere, di pensare».
Nina Simone
Dalla jazz age degli Anni Venti, lo stile jazz è cambiato molto: all’epoca le band, ricche di strumenti, si esibivano in concerti nei piccoli locali affollati nel cuore di New Orleans, suonando musiche ritmate, forti, calde. Proprio qui si sono formati grandi jazzisti come Louis Armstrong, King Oliver, Red Allen e molti altri.
Pochi decenni più tardi, al posto dei grandi gruppi, emergono esibizioni posate e melodiche in cui l’attenzione si focalizza su singoli strumenti accompagnati dal sottofondo della band.
Il jazz si è poi diffuso oltreoceano invadendo con ritmate e travolgenti melodie anche le case europee.
Il jazz è stato uno stile musicale di rottura che ha permesso alla grande cultura di origine africana, ricca di calore e di passione, di affermarsi nella vita delle persone a prescindere dal colore della pelle e che ha saputo adattarsi e trasformarsi con lo scorrere del tempo.
Elena Antognozzi