Radio BugiaNen: un esempio di come in Val di Susa si ingannano le distanze

«Alle 9 di mattina del 15 marzo Andrej ci ha mandato un messaggio. Voleva sapere se avevamo voglia di  dare vita a un programma radio per riempire queste giornate di vuoto. Io ed Eugenio abbiamo subito detto di sì. Alle 12 stavamo pensando a una scaletta e alle 18 andavamo già in onda con la prima puntata» racconta Carlotta, 26 anni, ‘la speaker’.

In casa per via dell’emergenza sanitaria, Andrej Bosc, Carlotta Gualandi ed Eugenio Benedetto hanno deciso di unire le loro forze e doti di intrattenitori e creare Radio BugiaNen

Andrej Bosc
Andrej Bosc

«Per il nome ci siamo ispirati all’hashtag #bardobugianen lanciato pochi giorni prima sui social dal sindaco di Bardonecchia. Letteralmente significa ‘non mollare’ e voleva essere un invito a rimanere a casa per i propri cittadini. Noi abbiamo pensato di riprendere questa esortazione, invitando gli ascoltatori a rimanere a casa in nostra compagnia».

Le difficoltà per trasmettere tuttavia non sono poche. Il rischio di poca connessione incombe, ma la loro organizzazione è superiore. «Ci chiamiamo tutti i giorni una mezz’ora prima di ciascuna trasmissione per discutere della scaletta e perfezionarla, dopodiché il nostro regista collega la chiamata alla piattaforma Spreaker e noi andiamo in onda».

Ogni giorno alle 18 comincia la diretta. Chiacchiere, buona musica e informazioni sull’andamento dell’emergenza. «È difficile, ma nella scaletta cerchiamo di variare costantemente gli argomenti. Ultimamente si parla solo del virus, ma noi vogliamo che questa radio sia un canale alternativo di intrattenimento. Ci si informa, ma si lascia anche spazio allo svago».

Dai giovani agli adulti, tutti i giorni in centinaia si collegano per ascoltare cosa hanno da raccontare questi tre ragazzi.«Un aspetto fondamentale per noi è mantenere il contatto con chi ci ascolta. Siamo attivi su Instagram e Facebook, ma per chi volesse comunicare con noi durante le puntate, lasciamo aperta anche la chat su Spreaker».

Hanno creato una realtà di positività e solidarietà a Bardonecchia: non ci si sente soli, ma una comunità a distanza.

E dopo la quarantena cosa ne sarà di loro? «L’idea per ora rimane quella di non porsi alcun limite» – conclude Carlotta – «se siete curiosi di sapere cosa ne sarà di noi, venite ad ascoltarci!».

Adele De Pasquale

© Credit immagini: courtesy Carlotta Gualandi, Andrej Bosc e Eugenio Benedetto + link