Dove Giudaismo, Cristianesimo e Islam si incontrano

Oggi parliamo di un bel posto, certamente bello esteticamente perché patrimonio dell’Unesco dal 2003, ma soprattutto un bel posto perché speranza di Pace

Ci troviamo in Kazakistan, uno Stato transcontinentale, a cavallo tra Asia ed Europa: un paese che è stato sottoposto nel corso della storia da influenze culturali e religiose di tutti i tipi. Basti pensare che la lingua kazaka viene trascritta con tre alfabeti: latino, cirillico e arabo. 

Nel cuore di questo paese così particolare, si trova il mausoleo di Khoja Ahmed Yasawi, contenente un sarcofago lungo 18 metri, maestoso e affascinante, ricoperto da un pesante panno scuro, ricamato sapientemente con filo d’oro. Ci sono molte ipotesi su chi sia sepolto nel mausoleo, costruito sulla cima del pendio nord della collina di Afrosiab. La maggior parte dei pellegrini appartenenti a tre religioni diverse – Giudaismo, Cristianesimo e Islam – arriva per visitare il luogo di sepoltura del profeta del Vecchio Testamento, venerato dagli ebrei come il profeta Daniele, dai cristiani come Daniil e dai mussulmani come Khoja Daniyar.

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Secondo la versione più diffusa, le spoglie del Profeta furono trasportate a Samarcanda per ordine di Tamerlano, tra il XIV e XV secolo. Secondo un’altra versione, Amir Temur, conosciuto da noi come Tamerlano, non disturbò la tomba del Profeta e ordinò di portare a Samarcanda la terra del luogo di sepoltura di Daniele. Secondo la leggenda i cammelli che erano carichi di cosa sacra si fermarono nella periferia di Afrasiab e questo fu inteso come un segno dell’alto, e il mausoleo fu eretto su questo luogo. 

La storia che vi racconto mi è stata raccontata a mia volta da nonna Juliet che, alla veneranda età di 84 anni, è appena tornata da uno dei suoi tanti viaggi in giro per il mondo. Al suo ritorno, ha subito scritto una mail per segnalarmi la notizia, in modo da poterla condividere sul Polo Positivo, e vorrei concludere l’articolo proprio con le sue parole

«Quello che è così straordinario di questo luogo è che ancora oggi arrivano molti pellegrini di tre religioni a pregare sulla tomba di San Daniele e regolarmente ascoltano tutti insieme la stessa messa tenuta per tutte e tre le religioni. Una vera lezione di armonia tra le varie religioni, che dovrebbe essere trasmessa a tutti, nella speranza che un giorno si smetterà di usare la religione per creare conflitti e guerre, che portano la morte di milioni di persone innocenti, adulti e bambini. È un esempio concreto che pregare insieme si può, in armonia».

Sofia De Simone

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