ReCreo è un progetto ambizioso che nasce da un problema consistente in Italia: quello dell’abbandono di realtà immobiliari, agricole e forestali.
L’idea è nata da quattro ragazzi dell’Università di Firenze con diversa formazione: Shirin Amini architetto, Leo Cusseau project manager, Federico Mazzelli ingegnere e Leonardo Porcelloni geografo.
Il team per prima cosa sta creando una mappatura open-source di casolari, terreni e beni storici abbandonati per creare una conoscenza condivisa del potenziale non utilizzato del territorio, delle sue caratteristiche e della sua esatta localizzazione, in modo da costruire una mappa aperta accessibile a chiunque sia interessato.
Il progetto si rivolge a tutti ed è una grande opportunità non solo per chi ha idee e progetti volti al riuso di ciò che adesso è abbandonato, ma anche per i proprietari che hanno il desiderio di ridare vita ai propri beni. L’obiettivo ultimo è ‘mettere in comune valore, riscoprire le risorse, connettere i soggetti interessati, rigenerare l’Italia rurale’.
In particolare, come raccontano in un’intervista su Italia che Cambia «Vogliamo coinvolgere i cittadini in questo processo di identificazione delle risorse abbandonate, per favorire la nascita di una comunità di persone, connesse fra di loro e attente a queste tematiche, che possono segnalare una propria risorsa inutilizzata o quelle abbandonate che conoscono. Questo database geografico sarà disponibile per chi è alla ricerca di una risorsa e vorrà gestirla, quindi rivitalizzarla.»
La seconda fase del progetto è quella del recupero funzionale e di un nuovo modello gestionale degli spazi individuati. Per esempio, i casolari abbandonati possono divenire luoghi di sperimentazione.
«Il casolare può essere il luogo ideale per chi vuole sperimentare nuovi modelli dell’abitare sostenibile, per chi ha bisogno di un luogo diverso dall’ufficio per lavorare, ma anche per facilitare lo sviluppo di un turismo sensibile alla cultura locale. Tramite la nostra piattaforma, sarà possibile mettere in connessione persone o gruppi interessati al recupero e a sperimentare la nostra idea di gestione, permettendo così di creare una rete di rigenerazione rurale.»
Se avete un’idea non esitate a condividerla e se conoscete risorse abbandonate non esitate a segnalarle sulla opensource map!
Valeria Molinari