Lo salva e poi lo abbraccia rassicurandolo. È successo venerdì 15 ad un ragazzo diciannovenne che minacciava di suicidarsi su un viadotto della TEEM che passa sopra l’autostrada all’altezza di Pozzuolo Martesana, vicino Milano. Un camionista, dopo aver notato il giovane con le gambe sospese nel vuoto, ha fermato il suo Tir sotto la linea di caduta, è salito sul tetto della vettura e ha convinto il giovane a lanciarsi tra le sue braccia.
Alla scena, ripresa dalle telecamere stradali, hanno assistito diversi automobilisti. Come racconta Il Giorno, alla polizia sono arrivate diverse segnalazioni di un giovane che alle 8.30 di mattina aveva ‘scavalcato il parapetto e sedeva sul bordo con le gambe nel vuoto, a un’altezza di una decina di metri’. Gli agenti hanno prontamente chiuso il tratto autostradale e hanno tentato di parlare con il giovane. Intanto, però, un camion si è fermato proprio sotto il ponte. Il conducente ha ‘arrestato il suo bisonte sotto la linea di caduta del giovane, è salito sul tetto dell’abitacolo e ha incoraggiato un ragazzo al volo indolore’. ‘Vieni qui stai tranquillo’ gli avrebbe detto. Il ragazzo ha accettato l’aiuto del camionista e si è lanciato per pochi metri per raggiungere le braccia del suo salvatore.
Una storia che fa riflettere. Rievoca la storia di tanti ragazzi, che come il giovane dell’autostrada, non trovano più motivo di vivere. Come Marco Riva, un redattore ventunenne del Quotidiano dei lavoratori, giornale dell’estrema sinistra milanese che si è tolto la vita l’8 gennaio 1979 dopo aver scritto una lettera. Ripresa da un articolo di Giovanni Testori ‘Marco si è ucciso. Quale amore cercava?’, pubblicata dal Sabato si legge: «Una cosa sola non voglio: essere giudicato. Nessuna persona che non abbia conosciuto fino in fondo la mia realtà o che non abbia vissuto almeno per un istante una situazione simile alla mia ne ha alcun diritto. Le sentenze e i giudizi lasciateli agli ipocriti e agli stupidi. Avrei tanto voluto vivere, amare, essere amato».
Alle volte si vorrebbe essere salvati.
Camilla C.