Campus Coronata: a Genova la collina della multiculturalità

Il 7 giugno il Festival Internazionale di Poesia di Genova, quest’anno simbolicamente intitolato ‘Parole Spalancate’, prenderà il via dalla collina di Coronata, sede di un Campus molto particolare che tutta Italia osserva come modello felice di integrazione. Ne parliamo con Maddalena Stortoni, anima del Campus Coronata e fucina instancabile di idee positive.

  • Che cos’è Campus Coronata? Cosa lo rende unico e diverso da qualsiasi altra struttura di accoglienza?

«Il Campus Coronata nasce nel 2016 dall’esperienza di accoglienza dei richiedenti protezione internazionale dell’Ufficio diocesano Migrantes – Cooperativa Un’Altra Storia, iniziata nel 2014 per dare una risposta concreta al fenomeno migratorio. L’idea particolare del Campus è quella di andare oltre l’accoglienza primaria dei richiedenti asilo fornendo loro la possibilità di formarsi attraverso un vero e proprio polo didattico, imparare bene la lingua e imparare un mestiere. Oggi molti dei richiedenti asilo, a seguito della frequenza dei corsi e delle lezioni, sono inseriti in percorsi lavorativi che permettono loro di costruirsi un futuro nel nostro paese».

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  • Quanti siete a portare avanti il progetto?

«La cooperativa conta una quarantina di dipendenti, di cui una parte mediatori e operatori di origine straniera, abbiamo anche molti volontari soprattutto tra i nostri ‘insegnanti’. La multiculturalità è molto importante soprattutto per la mediazione con i richiedenti asilo, per comprendere la cultura di provenienza dei ragazzi e accompagnarli nel loro percorso. Inoltre, collaboriamo con scout, associazioni di volontariato ecc.».

  • Spesso si parla di modelli di accoglienza alternativi (es. Modello Riace, ndr): quanto è replicabile il modello Coronata?

«Per poter replicare il modello Coronata serve un sogno da condividere con i ragazzi che si accolgono, un progetto comune. Realizzare il campus ha richiesto negli anni parecchi sforzi, sia a livello operativo sia economico: abbiamo infatti completamente ristrutturato un vecchio ospedale per realizzare i nostri spazi. L’unico modo per poter far fronte alle ristrettezze economiche è stato stimolare il coinvolgimento degli operatori, dei volontari e degli ospiti della struttura. Creare un senso di appartenenza a un progetto comune che oggi è il campus e domani sarà una società multiculturale dove i ragazzi del Mali vendemmiano la ‘bianchetta di Coronata’ sulle nostre colline con i pensionati della Valpolcevera, come siamo riusciti a fare!».

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  • Cosa può fare Genova per voi? E voi per Genova?

«Il nostro obiettivo è quello di aprire il Campus sempre di più al quartiere e alla città, attivando una serie di servizi per le fasce deboli (anziani, disabili..) e per la cittadinanza. Vogliamo rendere Campus Coronata un polo didattico attrattivo per tutti, a tutte le età: non solo per i richiedenti asilo, ma per tutti i cittadini, un luogo dove condividere le proprie conoscenze, capacità e culture cercando di fare rete anche con altre associazioni della città. Venite a trovarci!».

Stefano Barberis

© Credit immagini: link + link

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