Per pulire ci vogliono pazienza e fatica. Figurarsi se si tratta di un monumento di metri e metri di altezza, come può essere la Statua della Libertà, o i Colossi di Mnemone in Egitto. Quanto sarebbe difficile portare a termine l’intera operazione di pulizia?
Per fortuna, ci sono aziende indirizzate alla manutenzione di monumenti storico-artistici a livello internazionale, che si prefiggono obiettivi volti alla responsabilità culturale e ambientale. Una di queste è Kärcher, azienda tedesca specializzata nel settore delle pulizie su grande scala sin dal 1950. Da oltre trent’anni mette a disposizione i propri macchinari e si perfeziona per riportare antichi monumenti, vittime degli agenti di degrado, al loro originario splendore.
La prima grande operazione di conservazione è stata realizzata nel 1980, per il Cristo Redentore di Rio de Janeiro, in onore della visita alla città di Papa Giovanni Paolo II. Per circa un mese l’immensa statua è stata abitata da piccoli operai che hanno agito con una pistola sabbiante a bassa pressione per togliere gli strati porosi che ne ricoprivano la parte esterna.
Tecnica diversa venne invece utilizzata per pulire i colonnati del Bernini a città del Vaticano nel 1999, dove il processo di spruzzatura ad acqua e vapore si è rivelato un ottimo metodo ecologico che non intacca il materiale sottostante. Tale impresa ha costituito il progetto di pulizia più impegnativo nella storia dell’umanità.
Ma questi sono solo due dei circa centoquaranta interventi di pulizia che Kärcher ha sostenuto in tutto il mondo. L’ultimo progetto del 2018 si è rivolto alla conservazione della Cattedrale di Aachenin Germania, in cui l’importante collaborazione con la Commissione tedesca UNESCO ha fatto luce su un futuro più sostenibile.
Marta C.
© Credit immagini: link