Circa un mese fa, mia mamma, da buona cinquantenne attiva sui social, vede un annuncio di una cucciola di cane che cerca casa: lo mostra a mio padre e a me, entrambi ce ne innamoriamo e decidiamo di adottarla.
Il canile dove si trovava era in provincia di Bari: presi i primi contatti realizziamo di trovarci davanti ad un mondo a noi prima di quel momento sconosciuto.
Decine e decine di volontari quotidianamente mettono a disposizione gran parte della loro giornata a curare questi animali abbandonati come fossero i loro: per l’anagrafe canina queste persone diventano addirittura i padroni temporanei, affinché siano tutelati fino all’adozione vera e propria.
Veterinari si offrono gratuitamente di trattare i cani, sottoporli a interventi chirurgici, sterilizzarli e a volte salvare loro la vita, spinti solo dall’amore che provano per la loro professione. Anche per la consegna alle famiglie adottive, se la tratta di viaggio attraversa l’intera penisola, come nel nostro caso, si crea una vera e propria staffetta solidale.
Gli animali partono dal canile con un mezzo di trasporto e compiono dalle tre alle quattro tappe: ogni volta un nuovo volontario li prende a carico sulla propria auto fino a farli arrivare a destinazione.
In un mondo in cui sembra che tutte le azioni che si compiono siano volte ad un guadagno personale, sapere che esistono così tante persone che donano il proprio tempo agli altri è un messaggio di speranza fortissimo!
Inoltre, è di questi giorni la notizia che in molte regioni d’Italia, tra cui la Liguria, si vogliano rimborsare le spese medico-veterinarie a coloro che decidano di adottare un cane o un gatto.
Dopo questa esperienza, oltre ad avere una nuova componente in famiglia, abbiamo tutti imparato tanto e ci siamo sentiti motivati a dedicarci di più alle cose che ci stanno a cuore.
P.s. Se siete alla ricerca di un cagnolino da adottare, date un’occhiata alla pagina Facebook del canile: Rifugio Comunale San Francesco (Conversano Bari), chissà che non porti fortuna!
Giulia V.
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