La prima scuola di formazione artistica aperta a studenti normodotati e diversamente abili è italiana: corsi di recitazione, arte, danza, musica e teatro sono aperti a chi ha talento, senza distinzioni. Abbiamo parlato con Daniela Alleruzzo, Presidentessa dell’Accademia, che ci ha raccontato la storia di L’Arte nel Cuore e i suoi progetti artistici.
Marta Colangelo: Quando nasce l’Accademia L’Arte nel Cuore e qual è la sua mission?
Daniela Alleruzzo: «Il progetto nasce nel 2005 con l’idea di valorizzare il talento artistico dei ragazzi disabili e normodotati e svilupparlo in un ambiente integrato, dove possano esprimere insieme le loro qualità artistiche, accompagnandoli verso il raggiungimento di importanti risultati professionali.»
MC: Siete riusciti ad abbattere le barriere all’interno del mondo dello spettacolo? Avete avuto delle esperienze particolarmente positive?
DA: «Direi di sì! Sono in molti gli studenti che hanno superato le loro paure. Alcuni erano ragazzi che si sentivano soli ed ora è come se facessero parte di una famiglia. Abbiamo realizzato tanti progetti, alcuni dei quali riguardano tour teatrali in importanti teatri romani e opportunità lavorative per alcuni dei ragazzi, come fiction televisive e film italiani di rilievo.»
MC: A fine novembre uscirà nelle sale il film Detective per caso, che vedrà come protagonisti alcuni dei ragazzi dell’Accademia. Ci racconti quest’esperienza.
DA: «Devo dire che è un sogno nel cassetto che finalmente si realizza. L’Arte nel Cuore ha prodotto questo film con regia di Giorgio Romano. È una vera rivoluzione che, ancora oggi, nessuno aveva avuto modo di portare sul grande schermo: una commedia gialla, con persone disabili tra i personaggi, che non parla assolutamente di disabilità a livello narrativo. Gli attori protagonisti della nostra Accademia recitano insieme a noti attori professionisti, tra cui Claudia Gerini, Paola Cortellesi, Valerio Mastandrea. Il progetto è stato ritenuto talmente valido che ha partecipato il 21 ottobre alla Festa del Cinema di Roma, una grande emozione per i nostri ragazzi/attori che hanno anche sfilato sul red carpet. Il messaggio è che non c’è differenza tra disabile e normodotato, perché, come recita il nostro slogan, dove c’è talento non esistono barriere!»
Marta C.
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