Nell’estate del 2012 prendeva vita il primo campo. Oggi è in cantiere il settimo. Il progetto continua e cresce, con sempre più entusiasmo, sempre più persone. Il CEI (Campo Estivo Italia) è la settimana di vacanza più bella di tutte. Si tratta di un campo estivo organizzato dall’Ordine di Malta che accoglie anche ragazzi disabili o malati. E’ una settimana che non è una settimana: dura tutto l’anno – l’aspetti, la ricordi, ci ripensi, ti prepari. È una vacanza che non è solo una vacanza: si lavora sodo, si prega, mentre si ride e si scherza.
Parliamo di ragazzi tra i diciotto e i trentacinque anni, che per una settimana all’anno, (la prima di agosto) mollano tutto e si incontrano in un nuovo luogo d’Italia. Cominciano a montare tende e scaricare letti dai camion, insieme a giochi, piatti, pentole.
Finito il montaggio, arrivano gli ospiti, ragazzi come tutti, con anche qualche disabilità. Comincia così la settimana di campo estivo. L’atmosfera è spartana e rilassata, con un tocco di spiritualità. Tutto è condito da scherzi, risate, ironia, trasmessi da ragazzi qualsiasi, capaci di divertirsi tanto con poco e con molta voglia di stare insieme.
Non esiste barriera tra helper (volontari) e guest (ospiti ammalati): non ci sono turni di lavoro, attività o luoghi in cui ci si separa: dal lavarsi i denti al visitare un museo, un helper e il suo guest sono uniti e si aiutano a vicenda. Carrozzine, cateteri, medicine: niente è un problema, basta una buona organizzazione, come quella del CEI.
Magari l’helper, nel momento contingente, s’illude d’essere più utile al guest che non viceversa, ma a fine settimana nessun volontario lo pensa ancora.
Eugenia C.