
Fagioli, conchiglie di pasta, legnetti e un tablero (una griglia): questi gli strumenti per insegnare la matematica. Innovativo non è il termine più adatto per descrivere questo metodo, si tratta di una riscoperta di un metodo maya di cinquemila anni fa.
Si tratta di posizionare i fagioli, le conchiglie e i legnetti all’interno di una griglia e spostarli secondo una logica precisa e concreta per effettuare le operazioni anche più complesse.
Questo processo aiuta i bambini a ragionare in termini astratti, consolidando il ragionamento logico.
Secondo diversi insegnanti che lo hanno applicato, tra cui Trinidad Diaz, direttrice della Escuola de Modelo di Mérida (Yucatán, Messico), quando i bambini si trovano davanti alla griglia maya sono portati a prendere continuamente delle decisioni, a essere flessibili, a notare le incongruenze quando le incontrano: «questi processi cognitivi vengono trasportati anche nelle loro vite: diventano bambini analitici, logici, abituati a ragionare».
La scoperta, o meglio la riscoperta, di questo metodo avviene per mano di Luis Fernando Magaña, professore all’Universidad Nacional Autónoma de México (UNAM), che rimase affascinato dal sistema «straordinariamente sofisticato» della cultura e tradizioni maya e decise di proporlo ai suoi studenti.
«Gli studenti sperimentano un grande senso di realizzazione e un innalzamento dell’autostima e del senso di efficacia personale. Capiscono, tramite un gioco, che possono risolvere problemi che prima non riuscivano a risolvere».
In Messico le disparità sociali sono molto profonde e questo strumento è in grado di insegnare un metodo matematico utile al ragionamento, raggiungendo le classi più povere che hanno così una possibilità di riscattarsi, ragionando e senza farsi manipolare, attraverso un metodo che deriva dai loro stessi antenati.
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Per approfondire il metodo nel dettaglio: https://ig.ft.com/special-reports/maya-maths/ (Financial TIMES)
Anna V.
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