Quando “giusto” fa rima con “gusto”

Il Polo Positivo torna a proporvi una rubrica mensile sui prodotti stagionali, arricchita con consigli, riflessioni e ricette con cui dare sfogo alle vostre doti culinarie. 

Prima di entrare nel merito, però, voglio introdurre il tema con alcune considerazioni che mi sembrano utili.

“Ogni volta che si va a fare la spesa si va a votare”. Partiamo da questo adagio, coniato negli anni ’90, che stabilisce un nesso fra quello che compriamo e quello in cui crediamo e che vorremmo vedere realizzato nella società in cui viviamo. In quegli anni si rafforzava il commercio equo e solidale, i Gruppi di Acquisto Solidali (GAS) e si cominciava a parlare di consumo critico.

Se da una parte questo motto ci ricorda che il boicottaggio organizzato in certe situazioni è un importante strumento politico, dall’altra ci attira in una trappola che carica le spalle del consumatore della responsabilità di informarsi circa la produzione del cibo che compra, del rispetto dei diritti dei lavoratori e delle norme di salvaguardia ambientale.

Sono sicura, infatti, che molti e molte conoscano la sensazione di sopraffazione provata davanti agli scaffali del supermercato, nel tentativo di tenere conto di sostenibilità ambientale e sociale, del budget, del gusto mio, di amici e famiglia. 

Con questa rubrica, vogliamo quindi fare qualche cenno ad alcuni criteri di produzione e consumo più sostenibili, con la speranza che possano aiutarci a ricordare i criteri di produzione che vogliamo premiare, al mercato, alle urne o in qualunque altro contesto

Quindi, per cominciare, perché i prodotti di stagione? 

Dietro al mancato rispetto della stagionalità si nascondono alti costi ambientali, sociali e di salute. Comprando frutta e verdura di stagione possiamo, anche, risparmiare un po’ di soldi, evitiamo il consumo di energia e di costi dovuti alla coltivazione “forzata” in serra, alla chimica che li supporta, al surgelamento e al trasporto da altri paesi. Non rispettare i cicli naturali rende necessario un alto utilizzo di energia per alimentare le serre. Non solo: i prodotti fuori stagione sono stati in genere importati dall’altra parte del mondo, con un carico ambientale insostenibile.

Al contrario rispettare i tempi della natura vuol dire garantirsi approvvigionamenti più brevi e sicuri, prezzi accettabili, basso impatto ambientale e qualità più alta. Infatti, i prodotti stagionali sono al loro meglio: più sani e nutrienti.

In ultimo, utilizzare frutta e verdura di stagione ci permette di riscoprire ricette finite nel dimenticatoio. E se proprio vogliamo gustare i peperoni a dicembre, potremmo essere invogliati a sperimentare metodi di conservazione per far durare i nostri prodotti da una stagione all’altra.

Noemi Calgaro

Link  fonti immagini:

https://economiasolidale.net/content/sondaggio-su-impegno-gas-per-consumo-critico

https://www.repubblica.it/il-gusto/2023/05/24/news/nasce_una_rete_di_25mila_mercati_di_contadini_coldiretti-401490188/

https://www.cia.tn.it/mercati-contadini/

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