Uno zaino leggero

Anche oggi un’altra tappa. Un altro giorno vissuto, passo dopo passo, lentamente.
– Dove stai andando? –
– Non lo so ancora. Sono partita con una meta, ora non so neppure quando io abbia iniziato -.
– È il primo cammino che fai? –
– Sì -.
– Com’è avere le proprie gambe a mezzo di trasporto? –
– Vado più lenta. Ormai misuro le mie giornate in base all’andatura dei miei passi. Capita sempre così? –
– Cosa? –
– Che ti accorgi di avere un corpo quando lo usi -.
– Dipende. Ho incontrato persone che si sono accorte di avere anche il corpo di qualcun altro -.
– In che senso? –
– Ho conosciuto un uomo un’estate, aveva quasi finito il percorso. Aveva uno zaino enorme. Non capivo. Sul cammino, lungo la strada, trovi i lasciti delle persone. Tutti, ad un certo punto, svuotano lo zaino, lasciano andare. Il suo invece sembrava riempirsi. Gli ho chiesto come sopportasse tutto quel peso sulle spalle. Lui mi ha guardato negli occhi con una sincerità che pensavo non esistesse più e mi ha detto “ci sono i vestiti di mia moglie. Era il suo sogno, non c’è più e io l’ho realizzato per lei. É dentro di me e questa strada la stiamo percorrendo insieme”. Gli ho offerto una birra fresca e gli ho augurato buon cammino. In quel momento mi sono accorto che nello stesso corpo possono esserci due anime -.
– Mi hai fatta commuovere. Io non ho tutta questa vita alle spalle -.
– Non c’entra quanta vita hai vissuto. Quando prepari lo zaino ogni mattina, sai che hai uno spazio limitato da riempire, non puoi portare tutto. Selezioni pochi capi essenziali che basteranno per tutto -.
– Se tolgo altre cose, faccio il cammino in mutande -.
– Così fai con le tue esperienze. Quando parti, non porti tutta la tua vita, altrimenti dopo un giorno crolleresti sotto il peso dei tuoi pensieri. Scegli cosa portarti dietro, le tue esperienze essenziali alle quali non rinunceresti mai -.
– Ma chi sei tu? Mi sembra di aver incontrato un angelo -.
– Esagerata! Sono una persona che ha riempito il suo zaino con il contenuto degli zaini degli altri, in senso metaforico ovviamente.
– Mi sa che mi hai appena passato il testimone -.
– É un male? –
– No, ma mi sono resa conto che forse ho riempito male il mio zaino -.
– Vuoi lasciarmi qualcosa? –
– E ora che inizi a riempire il mio con quello che mi hai lasciato tu -.

© Credit immagini: https://unsplash.com/it/foto/nkuzyC2uyUk

A cura di Adele De Pasquale

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