Ethical looks Good on you

Good on you è nata nel 2015 per classificare oltre 3000 marchi in base alla sostenibilità delle loro azioni, indirizzando le persone verso scelte di moda più sostenibili, ma anche come risposta al disastro del 2013, quando in una fabbrica del Bangladesh, che produce vestiti destinati al settore terziario di Europa e America, ben mille lavoratori hanno perso la vista per disumane condizioni di lavoro. Questo ha portato a una particolare attenzione verso lo sfruttamento nel lavoro inerente all’industria della moda, che è anche uno dei settori maggiormente responsabili di emissioni di gas serra e danni agli animali. 

Good on you nella valutazione dei suoi brand effettua un continuo lavoro di ricerca e molto spesso sono i brand che chiedono di essere valutati; sull’app gli utenti hanno anche la possibilità di suggerire un marchio da valutare, si accettano consigli e valutazioni anche attraverso e-mail e social media.

Per ogni marchio vengono raccolti fino a 500 dati tramite indicatori e sistemi standard tra cui Fair Trade, Cradle to Cradle, OEKO-TEX STEP e Global Organic Textile Standard. Sono inseriti dati da fonti terziarie come i progetti Water Securety, CDP Climate Change e il Fashion Transparency Index, ovvero l’indice di trasparenza della moda che analizza e classifica grandi marchi di moda e rivenditori nel mondo in base alla loro divulgazione pubblica di politiche, pratiche e impatti ambientali e sui diritti umani, nelle loro operazioni e catene di approvvigionamento. Il Fashion Transparency Index è calcolato in base a 239 indicatori che coprono un’ampia gamma di temi sociali, quali: benessere degli animali, biodiversità, prodotti chimici, questiona climatica, lavoro forzato, uguaglianza di genere, pratiche di acquisto, rifiuti, riciclaggio e tanto altro. Per finire, a ogni brand viene assegnato un punteggio da 1 – ‘da evitare’ – a 5 punti – ‘è ottimo’.

Obiettivo di Good on you è quello di lavorare con più marchi e rivenditori possibili per aiutarli a diventare più sostenibili e aumentare il mercato di consumatori più consapevoli, anche perché, come affermano su Instagram: «Young people are future consumers, fashion and climate activists». Gordon Renouf, Co-Founder e Solene Rauturier, Digital marketing & PRManager dichiarano a riguardo in un’intervista: «Per i consumatori vogliamo creare uno spazio dove è possibile trovare moda sostenibile che soddisfi le proprie esigenze, indipendentemente dalla taglia, posizione o fascia di prezzo. […] I consumatori hanno un ruolo fondamentale da svolgere, nel guidare a risultati migliori per il nostro pianeta. Sono le loro spese a incentivare il comportamento delle aziende. Con il potere delle scelte dei consumatori, c’è una reale opportunità di creare un futuro sostenibile nella moda e non solo».

Marta Federico

© Credits immagini: link + link

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