Svolgere attività fisica permette al corpo e alla mente di ‘sfogarsi’ dalle tensioni e ‘rilassarsi’. Tutti noi dovremmo praticare regolarmente un po di attività fisica, ma per alcune persone con disabilità, ciò può diventare complesso a causa dell’assenza di strutture che possano accoglierle correttamente e in sicurezza.
Per questo motivo è nata “Life at Best”, una associazione di Padova il cui obiettivo è abbattere le barriere e stimolare l’inclusione sociale. Non si tratta semplicemente di barriere architettoniche, ma soprattutto culturali, al fine di scardinare i pregiudizi, molto frequenti nella nostra nazione che disabilità equivalga ad assenza di attività fisica.
Il progetto Move 4 Free dunque, intende mappare e raggruppare sotto specifici requisiti tutte le palestre che possano offrire servizi appositamente dedicati alle persone con disabilità.
Come funziona? Personal trainer o centri sportivi che vogliano dedicare, gratuitamente, qualche ora di tempo al movimento e al fitness delle persone con disabilità possono mettersi in contatto con l’associazione Life at Best, la quale li inserirà nella lista nazionale sul sito.
I requisiti di accesso sono però rigidi: la palestra deve essere senza barriere architettoniche e avere personal trainer laureati in scienze motorie che vogliano dedicare almeno 4 ore a settimana di servizio agli utenti del sito, che ne gioveranno in modo completamente gratuito.
Si tratta quindi di un vero e proprio portale di prenotazione dedicato alle palestre per disabili: c’è la possibilità di prenotare online il servizio di training fino a un massimo di un’ora di allenamento alla settimana, per permettere al maggior numero di utenti possibili di usufruirne.
Lanciato nel territorio di Padova, gli ideatori mirano ora ad estendere il servizio a tutta la penisola.
Il sito Move4Free è stato presentato anche a Roma al Senato della Repubblica, al fine di ottenere patrocini per abbattere le barriere architettoniche e non solo, di cui l’Italia è ancora tristemente soggetta.
Ognuno di noi può dare il suo contributo denunciando realtà non adatte a persone con disabilità e condividendo realtà come Life at Best: lavorando insieme possiamo fare la differenza.
Giulia Verrini