
Si chiama Abdel, ha diciotto anni, i suoi genitori sono egiziani. Ha sempre vissuto in Italia, a Milano, nel quartiere della Barona. Con il tempo ha accolto e fatto propria una lingua e una cultura estranea a quella della sua famiglia. È divenuto un amante della scrittura e della lettura lasciandosi affascinare dal mondo delle parole e della sintassi italiana.
In un giorno qualunque la professoressa Brambilla dell’Istituto Allende-Custodi propone alla classe di partecipare a un concorso nazionale di scrittura creativa promosso dal liceo classico Ruggero Settimo di Caltanissetta: Sicilia, cornice di senso. Solo in tre decidono di partecipare e tra di essi vi è Abdel.
La traccia del tema è un’immagine che raffigura una tipica scena di vita siciliana: una festa patronale in una piazza di Caltanissetta in cui compare un uomo di spalle che indossa delle ali d’angelo.
In seguito a una prima selezione, il testo di Abdel arriva in finale. Non si aspetta di vincere, dal momento che è l’unico ragioniere tra una serie di concorrenti provenienti da licei. Eppure, per una volta, le cose vanno diversamente dal previsto. Il suo elaborato è per la giuria senza dubbio il migliore.
Lasciamo che il suo racconto parli per lui…
Leggi qui il racconto integrale di Abdel: I Santuzzi.
Isabella S.
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