Il vintage gender free a Torino. Intervista a LaCri di Itsmadonnavintage

Tra le case e i locali di santa Giulia, a Torino, ben nascosto nel cortile interno di una palazzina residenziale, si trova Itsmadonnavintage. Una volta dentro, ciò che più mi ha incuriosita è stata l’anima del negozio: LaCri, ideatrice e proprietaria di questo negozio vintage. Figlia di commercianti, ha lasciato il lavoro d’ufficio per aprire il suo negozio di vestiti. Obiettivo di vita: sdoganare il vintage gender free.

Da quando hai iniziato questa attività?

Era il 2021. Nel disastro che è stata la pandemia, ho avuto modo di fermarmi e riflettere. Ho realizzato che la mattina mi svegliavo e non ero felice. Al rientro in ufficio mi sentivo triste, in un ambiente di lavoro che non rispecchiava i miei valori e in cui spesso mi capitava di dover fingere, con orari molto pesanti e un certo maschilismo. Ho ascoltato le sensazioni per lanciarmi a pieno in questa idea e cambiare vita.

Non sono però completamente nuova nel settore: sono figlia di commercianti di tessuti e nipote di una sarta bravissima. Sono cresciuta in negozio, sempre a contatto con materiali meravigliosi.

Una rella in salotto è stato l’inizio di tutto. Sono diventate due, tre e poi ho deciso di trasferirmi qui dove siamo ora, dove prima c’era una falegnameria.

Da dove arrivano i vestiti del tuo negozio?

Ideale per noi, rivenditori vintage, è trovare fondi di magazzino, dove ci sono vestiti vintage, mai indossati, rimasti invenduti e lasciati in qualche deposito. Questo è abbastanza raro però.

Molti negozi vintage comprano da fornitori di vestiti al kilo e rivendono. Io ho deciso di non praticare questo metodo: preferisco scegliere i capi uno ad uno in vari magazzini e depositi. Per me la selezione dei capi è importantissima; lascio che il mio gusto mi guidi.

Qual è la differenza tra vintage e usato?

È bene fare un po’ di chiarezza perché spesso si fa confusione. I vestiti di seconda mano sono quelli che compri, usi, ti stufi e li rivendi, spesso provenienti da produzione recente o fast fashion; quelli vintage hanno caratteristiche iconiche per ogni decade, ad esempio le spalline per gli anni ’80, pantalone a zampa degli anni ’70 e di solito sono di alta qualità. Il vintage può essere usato oppure nuovo. La cosa bella del vintage è che puoi ottenere un capo di alta qualità ad un prezzo abbordabile.

Un tratto distintivo di Itsmadonnavintage è la scelta di essere gender free. Cosa significa?

Per riassumerlo con uno slogan: wear what you love. Negli anni ‘70/’80 molti vestiti erano unisex, non c’era una distinzione per genere. Dagli anni 2000 in poi si è imposto culturalmente chi indossa cosa: si è stigmatizzato il modo di vestirsi in base al genere. Io penso che gli abiti non abbiano un genere e ho scelto di vendere vintage perché si possa tornare alla libertà di scelta degli anni ‘70/’80.

Cosa pensi del mondo della produzione di vestiti di oggi?

È un mondo molto complesso. È venuta meno la ricerca del capo di qualità, fatto di un buon tessuto o del vestito tramandato. La smania di voler essere alla moda induce a comprare fast fashion: vestiti che rimangono alla moda per pochi mesi e poi spariscono; capi a basso prezzo fatti di materiali scadenti se non addirittura pericolosi per la nostra salute. A questo si aggiunge l’assenza di uno stile proprio, di una identità.

Se d’inverno indossi poliestere hai freddo e puzzi: la qualità del tessuto conta anche solo per vivere meglio.

Se però, qualche anno fa, non si conosceva l’impatto del fast fashion e della produzione di vestiti di massa, oggi abbiamo acquisito una consapevolezza che dovrebbe farci essere consumatori più attenti, non facendosi travolgersi da ogni trend.

Dove si possono comprare i tuoi abiti?

Questo negozio, aperto però una sola volta a settimana, ad eccezione di eventi o occasioni speciali, il mio sito e i mercati rionali. Attraverso la pagina Instagram cerco di mostrare gli abiti, diffondo nozioni sul mondo vintage e sdogano il concetto di vestiti gender free, tutto divertendomi.

Infine, perchè scegliere vintage?

Oggi scegliere vintage significa preferire vestiti di qualità ad un prezzo molto più accessibile, avere uno stile proprio che sia effettivamente fonte del proprio gusto e non solo una scelta alla moda, tutto questo con un impatto contenuto sull’ambiente che ci circonda e sulla nostra salute. Non basta questo?

Sara Salerno

Un ringraziamento alla LaCri che si è raccontata ai microfoni del Polo Positivo ❤

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