Il segreto di Liberato

9 maggio. Anche i non fan di Liberato sanno che il nove maggio succede qualcosa.

Quest’anno nella fatidica data è uscito il lungometraggio Il segreto di Liberato, che non è un documentario musicale e neanche un film d’animazione, ma è entrambi. Un esperimento narrativo in cui i linguaggi si intrecciano senza mai causare fastidio o allontanamento. Dove, anzi, la parte animata sembra più reale del reale. Ci sono momenti infatti in cui ti chiedi se Francesco Lettieri, il regista, mentre racconta la genesi del progetto, stia dicendo la verità, se veramente Liberato gli ha scritto su Instragram “Ueue”, ma invece sulla parte animata non si hanno dubbi: la storia d’amore è vera, la rosa disegnata da Lucia è davvero una rosa e Lucia si chiama veramente Lucia. Sul finale ho sentito qualcuno esprimere disappunto: “Tutto qui? Il segreto è una banalissima storia d’amore?”

Subito dopo l’uscita del film infatti è partita su Google la caccia alla strega “Lucia, Comics 2015, Napoli Tokyo”. E ancora una volta l’ossessione di conoscere la verità, di svelarne il volto ha avuto la meglio.

Ma purtroppo, come si evince dal film, Liberato non è nessuno. E se nessuno è Liberato, allora tutti possiamo esserlo. Con i sogni di un bambino mascherato da Pulcinella, con i sogni d’ un adolescente di fare musica alla pari dei Daft Punk. Si racconta la sua storia, che forse è molto più che mostrare i tratti sul suo volto.

È uno che ce l’ha fatta, fallendo probabilmente mille volte fino a invertire la prospettiva (Lettieri è anche il regista del primo videoclip di Calcutta di Cosa mi manchi a fare diventato virale). Ce l’ha fatta con un’intuizione, o un colpo di fortuna. In sala si assiste ai concerti di Berlino, Parigi, Londra, e fa strano sentire mezza Europa che canta in napolentano.

La visione infatti è consigliata non tanto perché è un film imperdibile, ma perché è un ritratto generazionale, di noi giovani comuni mortali, che per riuscire a ottenere del riconoscimento abbiamo bisogno di una maschera. O anche solo di custodire un segreto.

di Cristina Ferrazzi