Di lettere e mare 

La luce dorata delle 17:00 rendeva l’appartamento 3b ancora più attraente delle foto dell’annuncio. Il grande salone, polveroso, accoglieva da settimane i visitatori che ponevano infinite domande sull’esposizione della luce.


Tra le poche cose presenti nell’appartamento, c’era una vecchia scrivania di rovere, composta da una moltitudine di piccoli cassetti che attirarono la curiosità dei visitatori delle 17.05.
Lui, originario del paesino accanto, sognava di tornare a vivere vicino al mare, nelle sue terre.
Lei, originaria della Città, annottava in una lista del telefono tutti i difetti che riusciva a individuare a prima vista nell’appartamento. «Unica nota positiva: la luce» aveva scritto in fondo alle note.
La vicinanza alla spiaggia, ormai, non contava, poiché tutti gli appartamenti visitati rientravano nella categoria vista mare.
« Ma chi me lo fa fare? » aveva scritto alla fine di un’altra nota, forse al sedicesimo appartamento visitato.


Appena prima di uscire, un raggio di luce si posò sulla scrivania, catturando l’attenzione di lei, che ora si dirigeva verso di essa. Senza sapere perché, aprì il secondo cassetto a destra, come se il suo contenuto aspettasse di essere trovato.
Un foglio giallognolo dai bordi consumati, ripiegato su se stesso, si mostrava a lei, che prese in mano quella che le parve una lettera e la lesse tutta d’un fiato.


Caro‌ ‌mare,‌ ‌ ‌
Sento‌ ‌molto‌ ‌la‌ ‌tua‌ ‌mancanza‌ ‌e‌ ‌vorrei,‌ ‌in‌ ‌questo‌ ‌istante,‌ ‌poter‌ ‌immergere‌ ‌i‌ ‌miei‌ ‌piedi,‌ ‌le‌ ‌mie‌ ‌mani‌ ‌e‌ ‌tutto‌ ‌il‌ ‌mio‌ ‌corpo‌ ‌nelle‌ ‌tue‌ ‌acque.‌ ‌A‌ ‌volte‌ ‌dimentico‌ ‌la‌ ‌calma‌ ‌che‌ ‌riesci‌ ‌a‌ ‌trasmettere‌ ‌nelle‌ ‌giornate‌ ‌in‌ ‌cui‌ ‌sei‌ ‌placido‌ ‌come‌ ‌un‌ ‌bambino,‌ ‌così‌ ‌come‌ ‌dimentico‌ ‌la‌ ‌tua‌ ‌capacità‌ ‌di‌ trasformarti‌ ‌in‌ ‌un‌ ‌furioso‌ ‌avvicendarsi‌ ‌di‌ ‌onde‌ ‌che‌ ‌vanno‌ ‌e‌ ‌vengono‌ ‌turbolente.‌ ‌ ‌
Ma‌ ‌non‌ ‌dimentico‌ ‌mai‌ ‌la‌ ‌tua‌ ‌bellezza,‌ ‌calda‌ ‌e‌ ‌salata,‌ ‌e‌ ‌i‌ ‌tuoi‌ ‌colori,‌ ‌che‌ ‌sanno‌ ‌confondermi con‌ ‌le‌ ‌infinite‌ ‌variazioni‌ ‌e‌ ‌tonalità‌ ‌che‌ ‌possono‌ ‌assumere.‌ ‌Mi‌ ‌manca‌ ‌il‌ ‌tuo‌ ‌rumore,‌ ‌che‌ ‌più‌ ‌volte‌ ‌ha‌ ‌cullato‌ ‌i‌ ‌miei‌ ‌sonni‌ ‌più‌ ‌profondi,‌ ‌e‌ ‌altre‌ ‌volte ha‌ ‌scacciato‌ ‌via‌ ‌i‌ ‌pensieri‌ ‌dalla‌ ‌mia‌ ‌testa.‌ ‌Mi‌ ‌manchi‌ ‌interamente,‌ ‌e so che‌ ‌il‌ ‌nostro‌ ‌incontro‌ ‌è‌ ‌prezioso‌ ‌e‌ ‌perché‌ ‌in‌ ‌te,‌ ‌ogni‌ ‌volta,‌ ‌mi‌ ‌sento‌ ‌rinascere.‌ ‌ ‌


Quella sera, la coppia confermò la scelta dell’appartamento. E di quella lettera, nessuno seppe mai né chi l’avesse scritta né perché fosse lì.

Mishel Mantilla

Foto by Antonios Ntoumas di Pixabay

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