Vedo dei libri usati su una bancarella, cerco tra i titoli accatastati in una scatola di cartone qualcosa che non ho mai visto. Dall’altro lato, una montagna di barbie svestite riempie il tavolino. Girandomi, incrocio lo sguardo di un signore che ricambia il mio saluto. Non è la prima volta che lo vedo qui. Tiene in mano il numero del suo turno, in fila al banco della verdura. Una donna solleva da un tavolino una gonna colorata, nascosta tra una giacca di pelle e un maglioncino infeltrito. La prova appoggiandola ai pantaloni che già indossa, sorride verso uno specchio che non c’è. La infila in un sacchetto di tela da cui intravedo un mazzo di fiori.
Un bambino si abbassa a riprendere il pallone da calcio che è rotolato sotto al banco della biancheria intima.
«Le serve altro, signorina?». La voce del fruttivendolo mi sorprende, riportandomi a ciò che stavo facendo. «Sono a posto così».
Federica Mangano