Una piacevole intervista a Lorenzo Arduini, autore del libro “Pezzo d’autore”, un romanzo avvincente che invita alla riflessione sul tema del fallimento e sulla complessa relazione che abbiamo con noi stessi. La storia ci spinge a guardarci dentro, per esplorare le nostre insicurezze , perché solo così possiamo riscoprire il valore dell’autenticità.
Di che cosa parla il libro?
“Il libro “Pezzo d’autore” è un romanzo che racconta la storia di Gianluca Gechi, un ex cantautore fallito che, a 50 anni, vive ancora dell’ombra del suo unico successo estivo, “Balla conmigo”. Stanco di essere ricordato solo per quel pezzo trash, Gian decide di incidere un nuovo album, un capolavoro che lo riscatti e lo faccia tornare in auge.
Ma il cammino per realizzare questo obiettivo non sarà semplice. Gian dovrà mettere in gioco tutto se stesso e affrontare i dolorosi traumi dell’infanzia che continuano a tormentarlo attraverso la presenza di sua sorella. Mentre l’ispirazione tanto attesa tarda ad arrivare, il protagonista si troverà a smussare gli angoli del suo carattere burbero e bizzoso, sempre più instabile.
Una storia che, come uno strumento, ci dona l’occasione per riflettere su noi stessi, sui nostri fallimenti, ma soprattutto su quello che vogliamo essere, perché c’è sempre tempo per ricominciare. Un altro tema del romanzo sono le relazioni familiari, spesso coi fratelli si litiga ma dobbiamo ricordarci che hanno il nostro stesso sangue e che nei momenti più bui saranno sempre una mano a cui aggrapparsi.”

Quando hai iniziato a scrivere?
“Da piccolo adoravo riscrivere le storie. Mi divertivo a svolgere quegli esercizi nei quali potevi scegliere il finale, era il super potere che avrei voluto avere nella mia vita. Poi alle superiori, a 17 anni, ho capito che non era una semplice passione, ma qualcosa di più profondo. Ho quindi scritto un libro fantasy che poi ho pubblicato tramite un piccolo editore. Un’esperienza traumatica: l’editore era più interessato al proprio interesse che a promuovere veramente il mio libro. Dopo questa esperienza mi sono bloccato, la mia vita è andata oltre, ma la mia passione per la scrittura non è passata anzi è aumentata. Durante il lockdown mi sono trovato da solo in casa, in cassa integrazione, con un sacco di tempo libero a disposizione. Così, un giorno, mentre lavavo i piatti, profondamente annoiato, iniziai a sognare ad occhi aperti e mi trovai catapultato all’interno di una storia. In quell’istante mi chiesi: “Perché non trasformarla in un libro?”
Perché, secondo te, questo libro non è solo un semplice romanzo?
“Un libro non è solo una somma di molte parole, ma un potente mezzo che trasmette ed evoca un messaggio più profondo per il lettore. Non voglio avere la presunzione di dire che il mio libro è speciale, ma penso che chi lo legga possa rimanere veramente colpito. Il legame coi fratelli non è mai una cosa semplice, spesso è conflittuale, ma dobbiamo sempre ricordarci che sono parte della nostra famiglia. L’altro aspetto fondamentale della storia è il rapporto con i fallimenti. Tutti noi abbiamo un sogno, vogliamo diventare qualcuno, ma purtroppo questo non sempre si realizza. Dobbiamo sempre considerare e accettare che la vita possa svolgersi su strade diverse. Quando non siamo contenti della nostra vita, ricordiamoci che a qualsiasi età si può cambiare e ricominciare da capo.”
Il libro è stato per te una sfida? In che modo parla di te?
“Il protagonista del libro rappresenta qualcuno che in futuro non voglio diventare. È un monito personale che mi sussurra: “Lorenzo, fai attenzione a non seguire quella strada”. Scrivere il libro è stata un’ardua impresa, dopo anni di inattività, ma soprattutto perché la prima pubblicazione era stata un vero trauma. Mentre la trama era nitida nella mia mente, il percorso si è ribaltato quando ho iniziato a trascrivere le parole sulla pagina. Non basta avere un’idea, la vera sfida è darle vita attraverso la scrittura. Il momento più gratificante si manifesta quando tutto acquista intensità, nei momenti che precedono la conclusione, quando finalmente capisci di avercela fatta, di aver sconfitto quel temuto foglio bianco.”

Ci lasci un messaggio per il Polo Positivo ?
“Tutto ciò che farete nella vostra vita avrà un senso, se saprete dargliene uno, partendo proprio dal Polo Positivo.
Non tutte le esperienze saranno positive, e alcune volte vi sembrerà di aver imparato lezioni inutili o addirittura sgradevoli, ma non è così!
Come in un romanzo, un giorno potreste rendervi conto che tutto è servito allo sviluppo del vostro “personaggio” e che il vostro percorso vi sarà utile per sconfiggere il drago alla fine della storia.
E in particolare sono certo che da ognuno di voi, possa nascere qualcosa di molto buono, per voi e per chi vi segue.”
Se vuoi leggere il libro di Lorenzo, lo trovi qui.
Credit immagini: Courtesy of Lorenzo Arduini
Andrea Antoniazzi