Lisa sta sistemando il suo armadio da ore e non è ancora giunta a un ordine che la soddisfi. Ha provato: magliette piegate nei vari ripiani, maglioni appesi e pantaloni nel cassettone; in seguito ha provato maglioni nei ripiani, pantaloni nelle grucce e magliette nel cassetto. Ma la nuova moda dell’armocromia, secondo la quale esistono delle palette di colori più o meno adatte a ciascuna persona, la costringe a rivalutare tutto. Ovviamente ha già provato il metodo giapponese dell’arrotolamento, ma avendo un solo cassetto, l’effetto è stato un ammasso di vestiti uno accanto all’altro senza alcun senso. Ecco dunque che torna a riflettere su un ordine in base ai colori, ma non sapendo minimamente quali sono le tonalità adatte a lei, prende una pausa dai vestiti e si immerge in ricerche sul web. Dopo una buona mezz’ora di video, blog e letture che non l’aiutano a definire ‘i suoi colori’, arriva però a molteplici pagine in cui non solo scopre che esiste una professione di ‘Closet organizer’, ovvero persone pagate per dare un senso al caos dei nostri armadi, ma arriva anche a scoprire che esistono stili di vita che prevedono il vestirsi per 3 mesi solo con 33 capi di vestiario, una sorta di minimalismo stilistico. Certo per lei sarebbe un po’ drastica come soluzione, ma forse sarebbe il caso di eliminare qualcosa, potrebbe essere una buona idea; oppure è il caso organizzare i vestiti in base alla stagione, o ancora, separare gli abiti da lavoro da quelli del tempo libero. Insomma, immersa nei vestiti e disperata, Lisa non riesce a decidere che ordine dare al suo armadio e così fa appello a Mattia.
Mattia, interrotto in quello che probabilmente era il suo miglior assolo della vita, posa la chitarra in salotto, entra nella stanza, analizza il problema per una manciata di secondi, stringe gli occhi a mo’ di riflessione, assume quella sua aria da pensatore greco e infine trova la soluzione: senza pensarci due volte prende tutti i maglioni, magliette, vestitini e pantaloni di Lisa e li ammassa in un’unica palla di capi, per trasferire infine la palla di vestiti nel suo di armadio.
«Ecco amore, fatto. Ora il tuo armadio è sistemato. Al mio ci penserò io un’altra volta. Prego!».
Mishel Mantilla
© Credit immagini: Courtesy Mishel Mantilla