Mi sono sempre vantato delle mie comprovate doti in situazioni di lucidità ostruita, sì insomma quelle rivendicate intorno al, più o meno, settimo gin tonic. Queste venivano attestate anche dagli innumerevoli salvataggi di amici in procinto di tirar fuori il meglio dalle loro teste calde. Però, ecco, forse ne ho bevuti davvero pochi per i miei standard e languisco quindi in questo stato di mediocrità tale per cui Zanzo continua a non arrivare da circa un’ora e io non ho nessuna idea di cosa possa averlo trattenuto. L’appuntamento era il solito: alle tre all’angolo di via Marchesi. Forse se mi fossi fatto quell’ultimo gin tonic, offertomi da Livorno con un calore che stento a credere maschilmente accettabile, ora potrei dare il meglio di me e pensare a cosa possa essere successo a Zanzo. Però, niente: l’effetto dell’alcool regredisce e mi lascerà in uno stato di amarezza che avrei voluto evitare a tutti i costi e invece eccomi. Merda Zanzo, ti aspetto da un’ora.
Sto per incazzarmi, anzi no, quasi per perdere la trebisonda, perbacco che linguaggio anche quando sto alticcio, grazie dottorato che mi prostri ma mi lucidi mentalmente, quando mi rendo conto che la risposta è una: Zanzo ha trovato la donna della sua vita questa notte. Capite?! E io sto qui a non gioire, a tramare, a girare male ‘sto tabacco umidiccio misto erba che sa più di salsa di soia, mentre potrei semplicemente tornare indietro, buttarmi nella mischia, e dare un bacio in fronte ai novelli sposi. Il testimone di nozze sarò io perché cioè, io non ero presente, però Zanzo stasera manco voleva uscire e invece guarda qui! Sono commosso cazzo. Mi fumo ‘sta sigaretta e me ne vado, mi dico. Comprerò dei preservativi.
La mano di Zanzo sulla spalla destra. È solo. E la tua lei? Ma di chi parli? Ma non lo so, ti aspetto da un’ora pensavo avessi svoltato… A Giò ma che svoltato e svoltato, ‘sta notte cambiava l’ora.
Va bene che il dottorato mi ha dato un tono, però anche le notizie più terra terra so’ importanti.
Elsa Rizzo