Quarantacinque anni fa il Parlamento europeo

Manca ormai poco alle elezioni europee che vedranno un cambio nella ripartizione del Parlamento europeo, dove siedono i/le parlamentari dei ventisette Stati Membri dell’Unione Europea. Come ogni tornata elettorale questo evento è importante per la vita democratica di ciascun Paese e per ognunə di noi, che ha il diritto e l’onere di coltivare il senso di comunità e cittadinanza. Vi proponiamo, dunque, alcuni fatti che hanno caratterizzato il Parlamento Europeo.

Il Parlamento nasce nel 1952 come “Assemblea” con la firma del trattato che istituisce la Comunità europea del carbone e dell’acciaio (CECA). I sei Paesi firmatari avevano evidenti ragioni economiche e cooperare era l’unico modo possibile per uscire dalla fame post-bellica. Vi erano in realtà altre ragioni. Si pensa che le persone antifasciste confinate sull’isola di Ventotene abbiano contribuito ampiamente alla nascita politica della Comunità europea, a partire dalla stesura di un Manifesto che idealizzava un continente unito in una federazione

Un momento importante per la storia del PE avviene nel 1962, con la relazione Birkelbach, quando il Parlamento ottiene la “clausola politica”, vincolando i Paesi che richiedevano l’adesione alla Comunità a rispettare i valori democratici e i diritti umani. 

In questi primi anni di vita, l’Assemblea non aveva poteri né ruoli consistenti nella vita politica del continente. Uno dei maggiori motivi è che, dal 1952 al 1979, essa era formata in modo indiretto, dal momento che i parlamenti di ciascun Paese designavano i loro rappresentanti a Bruxelles. Questo impediva l’indipendenza e la credibilità dell’istituzione agli occhi della cittadinanza.

Un punto di svolta avviene nel 1979, anno in cui si tengono le prime elezioni a suffragio diretto. Da questo momento, il PE è l’unica assemblea al mondo a essere transnazionale e multilingue, oltreché l’unica istituzione dell’Unione europea eletta direttamente da cittadine e cittadini. Questo rinnovamento ha una grande rilevanza e lə europarlamentarə, nel 1979, scelgono una figura di altrettanta importanza come Presidente dell’assemblea, la partigiana Simone Veil. Un’altra data che vale la pena ricordare è il 1980, quando Altiero Spinelli, uno dei Padri fondatori di Ventotene, con altrə europarlamentarə propose il progetto del “Club del Coccodrillo”, che intendeva riformare la Comunità per arrivare a un nuovo trattato. Tuttavia, i suoi elementi rivoluzionari saranno introdotti solo con il trattato di Maastricht, del 1992, allargando i diritti dei cittadini e delle cittadine europee. 

Sebbene abbia qualcosa di fuori dall’ordinario, il Parlamento lavora in modo analogo a un’assemblea nazionale: si suddivide in commissioni permanenti che lavorano su un tema specifico (e che si riuniscono a Bruxelles), mentre le sedute plenarie si svolgono una volta al mese a Strasburgo, che è anche la sede ufficiale. Un’altra particolarità è che le persone elette non rappresentano lə cittadinə del proprio Stato, ma tutta la cittadinanza europea, motivo per il quale, una volta ottenuto l’incarico, entrano a far parte di un gruppo politico (e non di un gruppo nazionale, per intenderci) e dunque per affinità. Alcuni tra i gruppi più longevi sono S&D, The Left, i Verdi. 

Nel corso della storia dell’integrazione europea, il Parlamento è cambiato molto e si è ritagliato uno spazio sempre più grande tra le istituzioni. Mentre l’Unione europea iniziava ad acquisire ulteriori ambiti d’azione, concessi dagli Stati che ne facevano parte, l’assemblea ha conquistato il potere di controllo sull’operato della Commissione e di co-legislatore insieme al Consiglio dell’Unione europea – dove siedono i ministri e le ministre dei Paesi membri – acquisendo importanza per tanti aspetti della vita delle persone europee e influenzando diritti e stile di vita. A questo proposito, il PE ha il potere di adottare risoluzioni che hanno valenza politica, seppur non siano vincolanti sul piano giuridico, esprimendosi su temi quali la tutela per i diritti umani. Uno dei compiti meno noti del PE è l’elezione della figura del Mediatore(/Mediatrice) europeo, che ha il compito di ricevere le denunce dellə cittadinə europeə per i casi di cattiva amministrazione nell’azione delle istituzioni, degli organi e degli organismi dell’Unione europea.

Si deve ammettere che negli anni il parlamento ha avuto un ruolo rilevante a livello politico, esprimendosi su questioni internazionali, in difesa dei diritti umani e della libertà di espressione, esprimendosi spesso in vicinanza a popoli oppressi, come avvenne per la Palestina durante l’occupazione israeliana del 1967, e in supporto a “singoli, gruppi e organizzazioni che abbiano contribuito in modo eccezionale a proteggere la libertà di pensiero” con il Premio Sacharov, ma si è anche adoperato per ambiti che riguardano le persone giovani europee, come per gli European Youth Event (EYE). 

Francesca Cesari

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