Caro diario

8 novembre 2003

Caro diario, 

oggi è sabato. Sempre la solita routine. Immagina di alzarti ogni sabato mattina, andare in cucina per fare colazione e trovare una lista di cose da fare

«Ciao ragazze, da fare: […]»

Non sopporto di dover svuotare la lavastoviglie, ritirare la biancheria e stendere di sabato mattina, ma il bello arriva all’ultimo punto della lista, scritto in caratteri maiuscoli: «SISTEMATE LA VOSTRA CAMERA». Non ho ancora capito cosa ci sia da sistemare, ho il mio ordine e mia sorella il suo, non devo metterci millenni per trovare i miei vestiti o i miei libri, tutto si trova perfettamente nel luogo in cui deve stare. Invece no, devo ‘SISTEMARE’. Stamattina però è stata un’impresa. Ho cercato disperatamente il mio libro di storia per studiare. L’avevo lasciato sulla scrivania. Secondo te, chi ci aveva messo lo zampino? Sì, proprio lei, mia mamma. A volte lo fa, prende l’iniziativa di ordinare la stanza, ma poi non trovo più niente in ordine. È un paradosso, non trovi? 

Tuttavia, alla domanda «mamma dov’è il mio libro?», lei ha risposto «a posto». Alla fine l’ho ritrovato, l’aveva incastrato in mezzo agli altri libri nel mobile. Ad ogni modo, odio il sabato mattina. Se non dovessi star dietro alla lista, potrei studiare e poi uscire con i miei amici al pomeriggio. Invece no, ho 13 anni e devo fare le faccende di casa per mia mamma.

14 settembre 2013

Caro diario,

Oggi è sabato. Sempre la solita routine. Immagina di alzarti ogni sabato mattina, andare in cucina per fare colazione e trovare la solita lista di cose da fare. 

Però stamattina c’è lo yogurt greco, il formato maxi. Lo adoro. Ci sono anche i fichi e sono il mio frutto preferito. Mentre sorseggio il caffè, leggo il foglio sul tavolo.

«Ciao bimbe, […] vi voglio bene, mami»

Si sbizzarrisce sempre nella conclusione, a volte scrive «baci», anche in inglese «xoxo». Mi fa ridere quando conclude con il suono onomatopeico del bacio «smack», ma il mio preferito è «non litigate per favore». Ce lo chiede anche in maniera cortese.

Leggo la lista e l’immancabile ultimo punto. Ancora mi chiedo quanto siano più ordinati i libri nella libreria che sulla scrivania, non fa niente. Li dispongo per materia e noto che manca quello di letteratura inglese. L’ho comprato nuovo per il corso che sto seguendo quest’anno.  Dopo qualche minuto lo ritrovo, era già a posto nella libreria, foderato. Ho 23 anni e ancora mi fodera i libri. 

16 settembre 2023

Caro diario,

Oggi è sabato. Stamattina sono di turno, la mia sveglia è suonata alle 5. 

Mentre scrivo due righe, bevo velocemente il tè, è bollente, qualche goccia cade sul «vi voglio bene, mami» che ho appena finito di scrivere.

Penso a quanto detestavo la famosa lista delle cose da fare, tanto da non accorgermi che il foglio posava sulla tovaglietta della colazione, ben saldo sotto una tazza, vicino ad un piatto con un frutto già tagliato e un vasetto di yogurt, di solito greco. Spesso sul gas c’era anche il pentolino con il tè ancora tiepido e la moka già pronta. 

Taglio la crostata a fette e spalmo un velo di marmellata su qualche fetta di pane. 

Prima di uscire, noto che il tablet della più grande non ha la cover. «Oggi vado a prendergliela verde» penso, «è il suo colore preferito». Ormai non si foderano più i libri, si comprano le custodie

Esco di casa e mentre guido penso a quanto mi manca svegliarmi e trovare la colazione già pronta. Ogni sabato mattina mi alzavo e lì, ad aspettarmi, quel gesto, semplice e quotidiano, si prendeva cura di me. Qualche lacrima mi segna il viso, non mi ero mai soffermata a pensare al perché anche io, ogni sabato mattina, mi alzo, vado in cucina e preparo la colazione.  

Caro diario, ho 33 anni e ho capito cos’è l’amore.

© Credit immagini: https://pixabay.com/it/photos/penna-stilografica-nota-taccuino-1851096/ 

Virginia Galizia

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