A seguito delle restrizioni di blocco per la pandemia nella capitale thailandese, le cooperative di noleggio dei taxi hanno visto la maggior parte dei propri autisti lasciare Bangkok e tornare ai loro villaggi d’origine. Un parcheggio all’aperto nella capitale è diventato un rifugio per molti giardinieri e taxisti disoccupati a causa del coronavirus.
Questo spazio ospita molti dei taxi dai colori più sgargianti della città, ormai inattivi da quando il turismo in Thailandia è diminuito. Infatti, a differenza del resto del mondo, i taxi di Bangkok sono di moltissimi colori diversi. Ci sono taxi rosa, arancioni, viola, verdi, gialli, di più colori. Ogni colore corrisponde a una specifica proprietà, privata o di compagnie a noleggio.
A causa della pandemia il crollo del turismo internazionale e le rigide misure della quarantena messe in atto dal governo thailandese hanno portato a un calo significativo degli affari per le società di noleggio taxi: migliaia di automobili sono state lasciate inutilizzate dagli autisti che non potevano permettersi i canoni di affitto.
(Photo by Jack TAYLOR / AFP)
«Questa è stata la nostra ultima opzione» – ha detto Thapkorn Assawalertkun, uno dei proprietari del parcheggio – «Abbiamo pensato di coltivare ortaggi e allevare rane da fattoria sui tetti di questi taxi».
Il risultato di questi ‘mini gardens on a cab’ appare come un’installazione artistica accattivante, oltre che un parcheggio, tanto che sta attirando l’attenzione mondiale sulla difficile situazione dei lavoratori colpiti dalle misure di restrizione.
C’è una notevole collaborazione tra i lavoratori, i gestori delle agenzie e i giardinieri cittadini, che insieme stanno costruendo degli orti nel centro di Bangkok.
Si propone così un’alternativa d’impiego, ecologica e sostenibile, che sta diventando una forma di protesta in vesti artistiche di chi in questi ultimi anni ha visto le proprie vite sospese.
Marta Schiavone